ESTE - Si accascia sul marciapiede mentre sta andando allo stadio di rugby per vedere i suoi amici giocare. Ieri mattina un arresto cardiaco ha rischiato di essere fatale a una...
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La ragazza era uscita poco prima dal bar Smanio, in via Maganza, aveva imboccato via Augustea e si stava dirigendo verso lo stadio di rugby. La partita tra gli Euganei Rugby, la squadra under 18 della società C'è l'Este Rugby, e gli ospiti Rugby Altovicentino era iniziata da circa mezz'oretta. Sugli spalti c'erano già parecchi tifosi. Purtroppo però lei allo stadio non ci è mai arrivata perché è svenuta sul marciapiede, colta da un malore improvviso. Alcuni passanti, vedendo quel corpo privo di sensi sull'asfalto, hanno subito dato l'allarme. Alla richiesta di aiuto ha risposto il medico presente in campo, che si è precipitato sul marciapiede portando con sé un defibrillatore.
«Abbiamo interrotto la partita, racconta Renato Rossi, presidente del C'è l'Este Rugby all'inizio pensavamo che la ragazzina fosse scivolata e avesse perso i sensi per la caduta. Poi vedendo che non si riprendeva abbiamo capito che la situazione era davvero molto grave». Tastando il polso della 15enne stesa a terra, il medico si era accorto che non c'era più battito. Il cuore aveva smesso di pulsare. Non c'era tempo da perdere: la ragazzina andava rianimata. Il medico le ha fatto il massaggio cardiaco e nel frattempo alcune delle persone che si erano accalcate sul marciapiede hanno chiamato il 118. Nel giro di dieci minuti un'ambulanza è arrivata in via Augustea, seguita poco dopo da un altro mezzo di soccorso. «La situazione sembrava disperata prosegue Rossi i medici del Suem hanno rifatto il massaggio cardiaco e poi hanno usato anche il defibrillatore dell'ambulanza, fino a quando il cuore della ragazzina ha ricominciato a battere».
LA SOCIETÁ
A quel punto, i sanitari l'hanno trasportata d'urgenza all'ospedale di Schiavonia, dove è tuttora ricoverata. «Io e altre persone che erano accorse non sapevamo chi fosse, mentre alcuni ragazzi della squadra poi l'hanno riconosciuta racconta il presidente della società sportiva e usando il suo cellulare abbiamo contattato i genitori, che erano sconvolti. Del resto quello che è successo stamattina (ieri per chi legge) ci ha turbati parecchio e anche quando siamo tornati in campo, la mente era ancora là fuori sul marciapiede, accanto a quella ragazzina che ha rischiato di morire».
TEMPESTIVITÁ
La sua fortuna, pur nella tragedia, è di essere svenuta a pochi passi da un medico in una via di Este molto trafficata anche di domenica visto che c'è chi approfitta del giorno di festa per fare visita ai propri cari sepolti nel cimitero, che è quasi di fronte allo stadio. «Se fosse successo altrove, magari in una via laterale in cui passano poche persone afferma Renato Rossi forse non ce l'avrebbe fatta. Invece per fortuna è viva e questa è la grande vittoria della giornata, al di là di quella ottenuta in campo dai nostri ragazzi».
Maria Elena Pattaro Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino