Furti in palazzi, ristoranti e bar: arrestati tra Francia e Moldava i romeni sfuggiti alla cattura

VENEZIA - Questa mattina, mercoledì 12 maggio, in Francia nella città di Bobigny sono stati arrestati i due cittadini moldavi indagati per una decina di furti a...

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VENEZIA - Questa mattina, mercoledì 12 maggio, in Francia nella città di Bobigny sono stati arrestati i due cittadini moldavi indagati per una decina di furti a danno di abitazioni, negozi e uffici, tra l’aprile e il novembre del 2019 a Venezia, Mestre e Mogliano Veneto. I due avevano quasi subito abbandonato l’Italia tentando di far perdere le proprie tracce; il loro monitoraggio con l’ausilio del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Ministero dell’Interno ha consentito di seguire i loro spostamenti e localizzarli in una cittadina a pochi chlometri da Parigi ove sono stati catturati con l’ausilio delle Forze di Polizia Francesi; la  medesima sorte era toccata ad un cittadino romeno localizzato ed arrestato da quella polizia in un piccolo comune vicino al confine con la Moldavia. I tre arresti all’estero sono stati eseguiti in esecuzione di un Mandato di Arresto Europeo. In totale la banda era composta di 8 persone, questi ultimi 3 erano sfuggiti alla cattura.

Il “colpo” più clamoroso risale alla notte tra il 19 e il 20 luglio del 2019, quando alcuni malintenzionati riuscirono ad introdursi a palazzo Falier, vicino a campo Santo Stefano, di proprietà dei fratelli Giovanni e Marco  Giol (un tempo soci nella Pam supermercati), riuscendo a trafugare una cassaforte con preziosi stimati in circa 500 mila euro, nonché due orologi Rolex e duemila euro in contanti. Grazie alle telecamere presenti nella zona, i carabinieri sono riusciti ad individuare tre dei quattro presunti responsabili del furto, tra i quali figura anche il figlio della domestica degli imprenditori, che avrebbe fornito ai complici precise indicazioni su cosa cercare all’interno dell’appartamento. Ad alcuni degli indagati viene contestato di aver avuto un ruolo attivo in molti dei furti finiti sotto inchiesta, mentre ad altri di aver partecipato soltanto ad uno degli episodi, ed è così che si spiega le differenti misure cautelari applicate loro.

I RISTORANTI

Nel mirino della banda sono finiti alcuni ristoranti veneziani nei quali i malavitosi riuscirono ad entrare durante la notte: il “Due Colonne” di San Polo, il 25 aprile del 2019, bottino 350 euro dalla cassetta delle mance, dopo aver infranto la vetrina; il “Farini”, a San Polo, il 21 luglio dello stesso anno (nessun bottino); la gelateria “Grom” di Cannaregio (bottino 500 euro, di cui metà in monete). Tre i colpi messi a segno a Mogliano Veneto, ai danni del Buffet della Stazione ferroviaria da cui asportarono sigarette e liquori per un valore di 3500 euro; del bar “Aurora” di piazza Duca D’Aosta (bottino poco meno di 4mila euro sottratte da alcune slot machines all’interno dell’esercizio); della profumeria “Profili” di via Ronzinella dalla quale furono sottratti profumi e portafogli, creme e rasoi per un valore di mille euro. Altri furti sono di minore entità: un paio di jeans alla Nave de vero di Marghera; 40 euro in un locale di Santa Maria Formosa; una felpa e altri capi di vestiario trafugati da Auchan, a Mestre.

 

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Il Gazzettino