Falso avvocato o falso maresciallo, la polizia arresta il truffatore napoletano degli anziani al telefono

Falso avvocato o falso maresciallo, la polizia arresta il truffatore napoletano degli anziani al telefono
PADOVA - Sono ben nove i tentativi di truffa ai danni di anziani registrati nella giornata di ieri non andati a buon fine, segno che l’attività preventiva messa in...

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PADOVA - Sono ben nove i tentativi di truffa ai danni di anziani registrati nella giornata di ieri non andati a buon fine, segno che l’attività preventiva messa in campo dalla Questura di Padova con la collaborazione degli organi di informazione sta dando i suoi frutti.

Nove potenziali vittime residenti in varie zone della città (tutte intestatarie di utenze fisse) sono state contattate da falsi avvocati e marescialli che hanno provato a convincerle che un loro figlio o nipote era rimasto coinvolto in un incidente stradale e quindi a versare ingenti somme di denaro per definire la situazione ed evitare più gravi conseguenze legali. Ma stavolta, intuendo il tentativo di truffa, gli interessati hanno interrotto la comunicazione ed in qualche caso liquidato a male parole il sedicente avvocato e maresciallo, segnalando subito la cosa al “113”.

Una decima potenziale vittima, una 93enne, è però caduta nell’inganno, rischiando di subire un danno economico e non solo. Ma laddove non si è riusciti a prevenire, ci hanno pensato i poliziotti della Squadra Mobile, che hanno messo a frutto quanto analizzato in occasione di alcune precedenti truffe. Sulla base di alcuni identikit di soggetti già segnalati e descritti in occasione di episodi registrati i primi giorni di agosto, ieri mattina gli investigatori della Squadra Mobile hanno potuto individuare e pedinare un napoletano giunto nel corso della mattina alla Stazione di Padova. Quest’ultimo, vestito con giacca blu e un berretto verde, pur rimanendo per diverse ore in piazzale Stazione, stava in continuo contatto telefonico con qualcuno, facendo intendere di essere in attesa di ricevere l’okay per partire.

La tecnica

A pomeriggio ormai inoltrato gli agenti lo hanno pedinato sino in zona Arcella. Incamminatosi lungo via Ragusa, l’uomo si è fermato dinanzi ad un civico della stessa via, osservando dei campanelli, sempre in costante contatto telefonico. Dopo alcuni minuti di attesa gli agenti lohanno osservato allontanarsi e fermarsi in posizione defilata all’angolo con via Curzola. Convinti che l’uomo stesse quanto meno tentando in concorso con altri (al telefono) le note truffe del falso incidente, gli agenti hanno proseguito il pedinamento. Intorno alle 17.30, l’uomo ha raggiunto il portone di ingresso di un altro edificio della zona, sempre in costante contatto telefonico. Stavolta gli agenti lo hanno visto suonare uno dei campanelli ed entrare nel condominio. Una volta uscito, l’uomo ha iniziato a comminare con passo spedito, estraendo dalle tasche della giacca qualcosa che ha riposto in uno zaino in spalla. Mentre due agenti continuavano a pedinarlo (fino a dentro un bar della zona, dove si è tolto giacca e berretto), altri poliziotti sono entrati nel condominio, prendendo contatti con i residenti, fra cui un’anziana signora classe 1930 che ancora in stato confusionale riferiva agli stessi agenti di avere appena consegnato tutto l’oro e i soldi che aveva in casa ad un “amico del figlio che si trovava ricoverato in ospedale”. A quel punto il sospettato è stato bloccato. Identificato in un pregiudicato 46enne di Napoli, gli venivano trovati addosso 750 euro e numerosi monili, tra cui due fedi nunziali, successivamente riconosciuti dalla vittima ed alla medesima riconsegnati. Non solo, nel telefono del napoletano sono state rilevate fotografie e alcune chat scambiate col “telefonista” ovvero colui/ei che avevano raggirato la vittima al telefono e che assai probabilmente avevano pure tentato di raggirare le altre potenziali vittime. L’uomo è stato arrestato e condotto stamani dinanzi al Giudice. Convalidato l’arresto, per lui è stata disposta la misura cautelare del carcere.

 

 

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Il Gazzettino