A giugno l’Arena riparte da Zero Ritorno dal vivo con doppietta

A giugno l’Arena riparte da Zero Ritorno dal vivo con doppietta
VERONA - Nel giorno in cui la Fondazione Arena di Verona, organizzatrice della lirica, ha annunciato la sua messa in liquidazione, Renato Zero annuncia il suo grande ritorno con...

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VERONA - Nel giorno in cui la Fondazione Arena di Verona, organizzatrice della lirica, ha annunciato la sua messa in liquidazione, Renato Zero annuncia il suo grande ritorno con un nuovo album e due concerti speciali proprio all’Arena, il 1° e il 2 giugno. Dopo più di due anni di assenza il grande cantautore romano ha scelto di tornare a esibirsi dal vivo per presentare al pubblico i brani contenuti nel nuovo album «Alt», insieme ai suoi successi di sempre, ed ha scelto proprio l'Arena di Verona. «Adoro il Veneto, è una regione spettacolare - ha spiegato Renato Zero -. Veneto significa Padova, Vicenza, Treviso, città che mi hanno sempre accolto con grande amore. Ed è una delle regioni che maggiormente mi ha creduto quando ho iniziato la mia carriera. Sono poi particolarmente felice di tornare a Verona perché mi deve... tre malleoli, vado a chiedere il conto. Con una televisione che sembra tornata in bianco e nero, con poche le offerte allettanti, un concerto è l'unico modo per far conoscere un disco». È la seconda volta che Renato Zero canta all'Arena di Verona, la prima volta fu 18 anni fa, nel settembre 1998. Volle riprendere da lì il tour in 30 città «Tour dopo tour», interrotto bruscamente nel maggio 1998, alla sesta tappa, per una caduta in  una buca sul palco del Palasport, con un volo di cinque metri e una conseguente frattura complessa del malleolo destro. Fu un tutto esaurito.


I biglietti sono andati esauriti in pochi giorni ed ora è rimasto solo qualche posto in gradinata non numerata, ma il re dei sorcini non pensa di aggiungere una terza data. «Per ora intendo fare solo queste due - spiega -. Spero siano già una bella opportunità per scambiarci delle emozioni». Ma difficilmente Zero si fermerà qui: quest'anno festeggia infatti i 50 anni di carriera.

Zero nei suoi album è sempre stato un preveggente, questa volta invece guarda all'oggi del nostro Paese. «Questi tempi mi hanno sollecitato un intervento quasi obbligatorio - afferma -. Questa nostra Italia ha ormai quasi svenduto tutto. Per noi il lunedì parte una guerra alla resistenza. La politica non fa nulla per aiutare, non capisce che le persone stanno diventando povere. Voglio essere un sollecitatore, non riesco a stare in pantofole a guardare. Questo mio disco vuole rivolgersi a chi non vuole stare in panchina e rassegnarsi al tempo, all'Isis».

«Alt» è un planetario dell'oggi, schegge di presente offerte alla luce del cuore e della ragione, un salto senza rete nella denuncia, per rompere il silenzio. «Per una nuova stagione del desiderio - spiega ancora Zero -, perché il rispetto sia la norma. Nessuno è condannato. Sta a noi scegliere, evitare le seconde scelte e le imboscate delle sterili tentazioni. La gioia è nello sforzo comune. La vita dev'essere restituita alle nostre cure. Alt al compromesso». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino