Giancarlo, l'archeologo bellunese che lotta ​ogni giorno contro l'Isis

Giancarlo Garna
BELLUNO - Giancarlo Garna, 50 anni, bellunese, lotta contro la distruzione dei siti storici in Medio Oriente e nel Kurdistan iracheno con un lavoro capillare nella tutela dei...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
BELLUNO - Giancarlo Garna, 50 anni, bellunese, lotta contro la distruzione dei siti storici in Medio Oriente e nel Kurdistan iracheno con un lavoro capillare nella tutela dei reperti e dei luoghi storici di antiche civiltà. Un impegno che continua per combattere i tombaroli negli scavi in Italia e all'estero. Nel 2017 è stato scelto come Persona dell'anno dall'Osservatorio sulle archeomafie.




Una lotta impari la sua, vissuta nell'ombra, con scudo levato contro il trafugamento e la distruzione di opere d'arte. Giancarlo Garna non è un poliziotto, neppure un carabiniere. Anche se ha operato in più occasioni a fianco delle forze dell'ordine di tutto il mondo. Dal 2010 è presidente della associazione degli archeologi del Veneto, nonché membro del direttivo nazionale. La sua zona d'azione a difesa di reperti assiri e babilonesi, è il Medio Oriente. In modo particolare la Siria. E il Kurdistan iracheno, zona di Mosul.  Da qui, nel 2014 su invito prudenziale della Farnesina, è partito in fretta e furia. Anche perché, con coraggio, portava scritte in faccia le sue idee su Califfato e Isis. Tant'è che è stato proprio Garna tra i primi a commentare, sostenendone così la divulgazione, la storia dell'archeologo siriano Khaled Al Assad che, nel 2015, venne decapitato ed appeso ad una antica colonna romana, colpevole di non aver rivelato dove erano stati spostati preziosi reperti...
 
  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino