Insulti razzisti all'arbitro, partita sospesa a Venezia. La Federazione: «Caso non isolato»

Insulti razzisti a un arbitro. Questa volta è toccato a un uomo di origini albanesi
VENEZIA - Quando ha chiamato la polizia dopo essere rientrato negli spogliatoi, con la partita tra gli Allievi di Riva Malcontenta e VFC Venezia sospesa prima del novantesimo,...

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VENEZIA - Quando ha chiamato la polizia dopo essere rientrato negli spogliatoi, con la partita tra gli Allievi di Riva Malcontenta e VFC Venezia sospesa prima del novantesimo, Marjan Gega - 23 anni, albanese, veneziano e arbitro della sezione Aia di Venezia - ha detto di aver chiuso la contesa in anticipo per gli insulti razzisti dalle tribune. «Torna a casa con un gommone», la frase che lo ha spinto a dire basta dopo due espulsioni tra i padroni di casa, una gestione della gara discussa e le offese da parte dei tifosi del Riva Malcontenta. Tifosi che sono i genitori degli stessi giocatori. Ai poliziotti l’arbitro ha detto ancora di sentirsi ostaggio nel suo stanzino, anche se pochi minuti dopo la polizia, al suo arrivo, l’ha trovato da solo nello stadio senza che nessuno lo avesse sequestrato o lo stesse aspettando all’uscita.


 

LA FIGC
Il caso non passerà inosservato «anche perché non è il primo quest’anno» ammette, sconsolato, Bepi Ruzza, presidente della Federcalcio veneta. «Quando succedono fatti simili si deve riflettere - continua Ruzza - soprattutto quando sono gli adulti a comportarsi così. L’arbitro è, nel bene e nel male, uno di noi: anche i nostri ragazzi giocano, fanno bene o sbagliano. Lui è da solo, deve decidere in un attimo senza possibilità di ripetersi. Se non riusciamo a capire questo è bene che i nostri figli vadano a fare altri sport. Non sono casi isolati, capitano sempre un po’ più spesso nelle giovanili e dove si dovrebbe giocare per divertimento. Non capisco perché da noi non si possa applaudire l’arbitro». Questo mentre l’Aia Veneto ha spiegato che parlerà a decisioni prese.

IL REFERTO
Tutti fatti su cui oggi il giudice sportivo di Venezia sarà chiamato a prendere una decisione partendo dal referto arbitrale. Cosa Marjan Gega abbia scritto nel suo rapporto in merito alla partita di domenica mattina a Malcontena non si sa ma lo si può immaginare senza troppa difficoltà visto il tono della chiamata al 113. Agli agenti, che glielo avevano spiegato, l’arbitro ha detto di non voler denunciare nulla: se lo farà, lo farà nelle prossime ore. Una questione che al momento pare destinata a rimanere sul piano della giustizia sportiva. L’attesa è per domani quando è prevista la sentenza.

«NULLA DI TUTTO QUESTO»


Spiega la dirigenza del Riva Malcontenta: «Per quanto riguarda l’insulto razzista smentiamo a livello totale che ci sia stato, lo escludiamo categoricamente. In più - spiegano dalla società - non minimizziamo eventuali altri insulti all’arbitro ma ci teniamo a precisare che la nostra è una società impegnata nel sociale. Come respingiamo chi parla di minacce e scuotimento delle reti di divisione: sono accuse fuori dal mondo che ci vengono rivolte». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino