Riapre lo chalet sul lago d'Ajal: 3 anni di lavori per ampliarlo e "connetterlo"

Lo chalet sul lago d'Ajal
CORTINA D’AMPEZZO - Riapre domani - 29 luglio - il rifugio al Lago d’Aial. E’ una novità dell’estate cortinese, con la ripresa...

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CORTINA D’AMPEZZO - Riapre domani - 29 luglio - il rifugio al Lago d’Aial. E’ una novità dell’estate cortinese, con la ripresa dell’attività dello chalet, chiuso dall’autunno del 2017. Da allora si è protratto un lungo e complesso intervento di ammodernamento della struttura, interamente demolita e ricostruita, su progetto di Andrea Bernardi, per conto delle Regole d’Ampezzo, proprietarie dell’immobile. Il consiglio comunale di Cortina, nella seduta del 18 settembre 2018, approvò un ampliamento del volume, con l’incremento di 223 metri cubi, in deroga al piano regolatore. La gestione del rifugio è stata affidata ad Alberto Alverà Lete, con un canone di affitto di 30mila euro annui; la deputazione delle Regole d’Ampezzo l’ha scelto fra quattordici domande presentate. 


Il giovane imprenditore ha accolto già ieri i primi clienti, che hanno raggiunto il piccolo laghetto, incastonato nel bosco; domani ci sarà l’apertura ufficiale dell’attività ricettiva: «La nostra ospitalità si racconta nelle due parole “Vitae montis”, per la valorizzazione del territorio e della montagna e l’attenzione alle materie prime, il tutto arricchito da una cantina particolare. Il motto significa “Vite di montagna”, a identificare sia la vita in alta quota con le sue difficoltà, ma anche con immense soddisfazioni, sia la vite, intesa come uva e quindi vino da assaporare in un contesto unico. La montagna e il vino sono proprio i due elementi della mia passione, con una cantina di 130 etichette». 
La cucina è legata al territorio, con grande attenzione alle materie prime e ai prodotti del luogo. Il rifacimento della struttura ha tenuto conto del contesto in cui si trova ed esalta i tratti caratteristici dell’artigianato ampezzano. Sono stati modificati gli accessi al rifugio, nelle immediate pertinenze, e migliorata la fruizione da parte di persone con disabilità o difficoltà motorie. 

E’ stato impegnativo collegare le reti tecnologiche, con la linea elettrica e la fibra ottica portate da Pocol; l’acquedotto interamente rifatto, con una nuova captazione idrica nella zona del Cason del Macaron e una condotta di notevole diametro, che scende lungo una pista forestale, tracciata nel bosco, sino al rifugio. Sul notiziario Ciasa de ra Regoles, in distribuzione in questi giorni, si spiega che le richieste burocratiche per la potabilità dell’acqua e la messa a norma dell’acquedotto sono state impegnative, ma il completamento era necessario. I costi dell’intero intervento sono ingenti, molto più elevati del preventivo iniziale, e interamente a carico delle Regole; il consuntivo sarà disponibile a completamento dei lavori.
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Il Gazzettino