GRADISCA D'ISONZO (Gorizia) - Disponibilità all'apertura di un Centro permanente per il rimpatrio, un Cpr, a Gradisca d'Isonzo ma a determinate condizioni:...
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Questi i concetti espressi dalla presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, sull'ipotesi dell'apertura di un Cpr a Gradisca d'Isonzo. «Abbiamo dato la nostra adesione al piano del ministro Minniti perché con grande senso di responsabilità siamo consapevoli che ognuno deve fare la propria parte» dice la presidente.
Di un radicale cambio di passo compiuto da questo Governo rispetto al passato parla anche l'assessore regionale alla solidarietà, Gianni Torrenti, che ha sottolineato come i Cpr rappresentino una soluzione radicalmente diversa rispetto ai precedenti Centri di identificazione e espulsione, per numero ridotto di persone ospitate e per la fluidità nelle operazioni di rimpatrio garantita dagli accordi con i Paesi di origine. «Una dinamica che prima, con i Cie - ha spiegato Torrenti -, rischiava di diventare una sorta di detenzione, con tutti i risvolti negativi sul piano umanitario e della sicurezza che l'organizzazione dei Cpr andrà ad evitare». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino