«Aiutatemi a salvare la chiesetta dal degrado»: l’appello del frate

«Aiutatemi a salvare la chiesetta dal degrado»: l’appello del frate
PREPOTTO (Udine) - Lancia un appello, il frate cappuccino don Elio Battaglia, parroco di Prepotto, perché una delle chiesette campestri tra le più belle della Valle...

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PREPOTTO (Udine) - Lancia un appello, il frate cappuccino don Elio Battaglia, parroco di Prepotto, perché una delle chiesette campestri tra le più belle della Valle dello Judrio possa essere sistemata prima di restare vittima di ulteriori deterioramenti legati all’inesorabile trascorrere del tempo e alla carenza di manutenzione, per la scarsità cronica di fondi da destinare a questi piccoli edifici sacri, di antica fondazione e "contenitori" di memorie molto care agli abitanti della vallata. La chiesa è quella dedicata a San Bartolomeo Apostolo e sorge nel borgo di Ciubiz, a Prepotto. Risale come prima fondazione al quindicesimo secolo e presenta un largo squarcio sul soffitto dell’aula. «È un vero peccato che non si possa metter mano subito con un cantiere a questo danno - dice il religioso -, perché poi si rischia entri acqua, si allarghi il buco, cadano altri pezzi. Faccio un appello a chiunque possa aiutarmi e aiutare le comunità che amano questa chiesa».


L’edificio fa parte del circuito turistico delle chiese di Prepotto, che sono una dozzina e che conservano dipinti e affreschi perlopiù del ‘500. Quella di San Bartolomeo Apostolo conta pure l’importante testimonianza dell’iscrizione in gotico fiorito del costruttore, Gaspare da Tolmino. Pregiati l’arco trionfale in pietra che si apre a sesto acuto, e due capitelli scolpiti con due coppie di leoni che lo sorreggono alle estremità. La parte del coro, a costoloni, è puntellata da chiavi di volta scolpite a tutto tondo che raffigurano la Madonna col Bambino, il volto di Cristo, angeli oranti, San Bartolomeo, i santi Barbara, Caterina, Andrea, Stefano e Filippo. Sarebbe urgente anche un intervento per far riemergere, sulle pareti dell’aula, gli affreschi coperti nel tempo da uno spesso intonaco, oggi visibili solo in parte.
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Il Gazzettino