Possono ripartire le sagre. L'Unpli: «Importanza sociale, culturale ed economica»

La tradizione può riprendere
PADOVA - “Dal 15 giugno ripartono le sagre: imbriaghi 16.738” dice il cartello di una delle tante vignette  che sui social network riprendono umoristicamente...

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PADOVA - “Dal 15 giugno ripartono le sagre: imbriaghi 16.738” dice il cartello di una delle tante vignette  che sui social network riprendono umoristicamente il governatore Zaia e la sua nitida esposizione dei dati nelle conferenze stampa. Aldilà dello spirito, il primo a gioire di questa apertura, è Fernando Tomasello, presidente dell’Unpli di Padova e vicepresidente nazionale. «La sagra ha un’importanza sociale e culturale, valori di cui in questo periodo non abbiamo goduto. Ora in queste manifestazioni potranno ripartire anche gli spettacoli, il cabaret, le esibizioni dei gruppi musicali. Magari saranno in formato ridotto, per garantire la sicurezza sia agli ospiti che a chi si impegna a cucinare negli stand gastronomici. Nonostante non siano mai avvenute contaminazioni nelle attività dei nostri volontari, garantire la sicurezza sanitaria opportuna incide molto sulla decisione di organizzare l’evento. Si suppone non saranno molto più del 50% le sagre che si realizzeranno con regolarità, ma è probabile che l’avvento di una maggiore percezione di sicurezza, con la vita all’aria aperta e la diffusione dei vaccini, le faccia aumentare fino al 70/80%. Questo sarebbe importante perché porta a reinvestire sul territorio quanto si raccoglie con le manifestazioni, grazie ai  volontari». 


PARROCCHIE IN PRIMA LINEA
Oltre alle Pro Loco, stanno accendendo i fornelli e mettendo in fila le caraffe per il vino tante comunità e parrocchie. Tra queste, quella di Santo Stefano a Carpanedo, frazione di Albignasego, in cui inizierà stasera, per due fine settimana consecutivi, la 25^ edizione della Festa della Rugiada e della Rana. «Il nome deriva dal nostro piatto caratteristico – spiega don Gianni. – Una volta le rane si prendevano lungo i fossi delle  campagne e ora ne conserviamo la storica preparazione. Oltre a primi e grigliate, a renderci un’attrazione sono il risotto di rane e le rane fritte, piatti delle famiglie più povere, ora diventati preziosi».
 Nel caso di Carpanedo, dove la sagra sarà tutta all’aperto, senza vincoli sul numero delle persone ai tavoli, i coperti previsti saranno circa 300 a serata. «Vediamo che i ristoranti si sono riempiti in fretta, - continua don Gianni – per cui facciamo questo tentativo con fiducia. Se tutto andrà come auspichiamo, con il ricavato dalle rane sistemeremo la chiesa». 
È ottimista anche Mario Callegaro che, con i compaesani sta preparando la sagra di Cagnola di Cartura. «Eravamo un po’ scoraggiati dalle incertezze, ma siamo stati sollecitati dall’amministrazione comunale, che ci darà una mano con  spettacoli di musica, cabaret, magia. Monteremo i gonfiabili per i bambini e noi del gruppo parrocchiale avvieremo lo stand dall’1 al 4 luglio, riducendolo ad un weekend. Mancheranno  i bigoli, a causa dei tempi e degli spazi che richiedono, ma ci rifaremo con  gnocchi e  lasagne fatti da noi».
SERVIZIO ASPORTO

 Per la gestione di circa 400 coperti, hanno organizzato il campo da calcio con grandi coperture e ombrelloni, aggiungendo anche il servizio da asporto su prenotazione. «La sensazione è buona, - continua Callegaro - tutti ci dicono di voler tornare a mangiare i nostri gnocchi e, a due settimane di distanza, abbiamo già moltissime prenotazioni». In questo clima di festa, gli appassionati di ballo, che dovranno attendere ancora un po’ prima di tornare a volteggiare al ritmo dell’orchestra nelle sagre di paese, sono gli unici a non essere felici. E nel caso di Carpanedo, sicuramente, le rane.

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Il Gazzettino