Anziano schiacciato dal portone, indagato l'amministratore di condominio

L'incidente in un palazzo di corso del Popolo
PADOVA - La morte del 70enne Diego Luison, schiacciato dal portone del palazzo al numero 1 di Corso del Popolo, per la Procura ha un solo colpevole: l’amministratore di...

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PADOVA - La morte del 70enne Diego Luison, schiacciato dal portone del palazzo al numero 1 di Corso del Popolo, per la Procura ha un solo colpevole: l’amministratore di condominio. Armando Victorino Rinaldi, difeso dall’avvocato Ernesto De Toni, è stato accusato di omicidio colposo con omissione di controllo. Il pubblico ministero Silvia Golin, titolare del fascicolo, ha chiuso le indagini e ora il professionista rischia il rinvio a giudizio. 


Il magistrato ha di fatto applicato l’articolo 1130 del codice civile al punto quattro in merito ai compiti dell’amministratore di condominio: “compiere gli atti conservativi relativi alle parti comuni dell’edificio”. E secondo l’accusa l’indagato è stato negligente, perchè la porta in legno massiccio di oltre 200 chili era priva di una delle quattro cerniere che la sostengono. 


IL FATTO
Luison risiedeva nel quartiere Brusegana, ma era nato a Santa Maria di Sala in provincia di Venezia, e con la sua ditta di traslochi fondata nel 1993, quel 17 febbraio dell’anno scorso stava trasportando insieme a un operaio un voluminoso divano letto. L’imprenditore si è reso conto che il mobile non poteva passare dalla sola anta del portone aperta per il passaggio pedonale, così è andato avanti e ha sbloccato anche la seconda. Pochi istanti e l’anta in legno massiccio, ferro e vetro, del peso di oltre 200 chili, gli è crollata addosso colpendolo alla testa. Il trauma è stato tanto forte da ucciderlo istantaneamente. 


L’ACCUSA
Ed è lo stesso esperto nominato dalla Procura l’ingegnere Franco Curtarello, nelle sue trenta pagine di relazione, a sposare in pieno quanto riportato al punto quattro dall’articolo 1130 del codice civile. “....È opportuno mettere in evidenza le inadempienze dei condomini, ovvero dell’amministratore per la mancata messa in atto di interventi di manutenzione delle parti comuni ed in particolare del portone di accesso...”. La famiglia di Diego Luison, nella speranza di ottenere giustizia, ha ingaggiato il legale Matteo Conz.


LA CONSULENZA
Secondo la ricostruzione effettuata dal consulente tecnico, Luison si era limitato ad aprire il portone, sbloccando con le manopole i fermi. Un’operazione normalissima, che tutti avrebbero fatto per avere più spazio. L’anta del portone sarebbe dunque caduta perché dei due perni di rotazione uno mancava e infatti non è stato mai trovato, mentre il secondo si era ossidato e si è staccato. 


Nella consulenza è stato scritto “... Luison viene investito frontalmente dalla caduta dell’anta del portone e conseguentemente all’impatto, viene scaraventato a terra. Nell’impatto, l’anta colpisce la testa del Luison provocandone la morte. Causa del ribaltamento della porzione di portone è lo sfilamento dell’unico perno, presente prima dell’apertura dall’anta...Oltre a questa grave ed evidente mancanza, la borchia di trattenuta dell’unico perno sfilatosi durante l’apertura dell’anta, risultava palesemente ossidata ed inefficiente...Quanto sopra consente di affermare aldilà di ogni ragionevole dubbio una grave ed evidente carenza di manutenzione di una struttura (portone) di notevole dimensione e peso posta in una parte comune del condominio (accesso) soggetta ad un utilizzo frequente...”. 
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Il Gazzettino