Anziano si ricovera in ospedale, il cane Checco salvato dalla Polizia

Il cane Checco salvato dalla Polizia locale
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PIAZZOLA SUL BRENTA - Viveva in roulotte a Padova assieme al suo amico fidato a 4 zampe: Checco. Poi la sistemazione in un appartamento a Vigodarzere, certo più dignitosa e consona considerata l’età dell’uomo. Alla vigilia di Natale - quando tutto si ferma - la necessità di un ricovero d’urgenza in ospedale. Come trovare una soluzione? Ecco uno di quegli incroci che qualcuno chiama destino, altri caso. La sofferenza si incontra con l’accoglienza e realtà diverse concorrono a fare il bene. L’Amministrazione comunale si attiva attraverso la Polizia locale cittadina diretta da Marino Bruseghin. Checco è tutto quello che l’anziano ha, senza esagerare è la sua famiglia. Checco rimane solo soletto a “lamentarsi” nell’appartamento. Non si può lasciare la creatura chiusa in uno stretto spazio per essere raggiunta solo da chi gli porta un po’ di cibo. La Polizia locale non perde tempo e contatta subito il Rifugio San Francesco di Presina di Piazzola sul Brenta (canilesanfrancesco.it) il quale, preso atto anche che l’amico peloso è uscito proprio da esso, dichiara la piena disponibilità ad accogliere il cane


IL GESTO
Gli stessi agenti della Polizia locale decidono di portare il cane a Piazzola sul Brenta. Checco nella struttura gestita dai volontari della Lega nazionale per la difesa del cane Alta Padovana gode di ogni cura e delle coccole dei volontari che dicono: «i suoi grandi occhi sono tristi, eppure pare che abbia capito». 


LE EMOZIONI
Capito che cosa? Che il suo padrone ha dato l’assenso del ricovero in Rifugio a condizione che Checco gli sia restituito appena tornato dall’ospedale. Patti chiari e amicizia lunga e Checco sembra aggiungere: «ma, scusate, è vero o non è vero che a Natale ci sentiamo tutti più buoni?». Il responsabile della struttura Giovanni Tonelotto coglie l’occasione per ringraziare ancora una volta il Comune di Vigodarzere, in particolare il sindaco Adolfo Zordan e il comandante Marino Bruseghin. Proprio con la municipalità l’Associazione ha realizzato nella primavera di quest’anno una raccolta di cibo e di medicinali da inviare in Ucraina. 
Inoltre tanto è forte il legame tra l’anziano e Checco che i volontari si sono impegnati nell’inviare varie foto del cane al suo padrone. Un modo per ridurre la distanza fisica e per rassicurare l’anziano che Checco sta bene e che è pronto a tornare a fargli compagnia non appena le condizioni cliniche lo permetteranno.


La storia, semplice ma significativa, rappresenta un ulteriore esempio di come si sta evolvendo la situazione dell’accoglienza degli animali d’affezione. Se fortunatamente gli abbandoni in quanto tali sono molto diminuiti, sono in enorme aumento le situazioni che non permettono di rimanere assieme al proprio cane e le strutture sono essenziali.
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Il Gazzettino