Anziano in bici nel fosso, muore annegato: è il secondo in una decina di giorni

DOLO La zona in cui Giancarlo Marigo ha perso la vita annegato
DOLO - Un altro tragico annegamento, il secondo in poco più di una settimana dopo quello avvenuto nel Naviglio, ha sconvolto la tranquillità dolese. Stavolta...

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DOLO - Un altro tragico annegamento, il secondo in poco più di una settimana dopo quello avvenuto nel Naviglio, ha sconvolto la tranquillità dolese. Stavolta è stato fatale un corso minore come il canale Seriola dove è morto Giancarlo Marigo, 75 anni, caduto nell’acqua mentre percorreva in bicicletta il tratto che da via Carrezzioi si dirige verso via Badoera, a poca distanza dalla sua abitazione. 


Verso metà mattina forze dell’ordine e vigili del fuoco sono accorsi dopo la segnalazione di un corpo che galleggiava nell’acqua. Giunti sul posto, si sono subito accorti che per quell’anziano, finito nel fosso con la sua bicicletta, non c’erano purtroppo più speranze. Sono immediatamente scattate le indagini sia per risalire all’identità dell’uomo, che non aveva documenti con sé, che per chiarire la dinamica dell’accaduto. Solo alcune ore dopo si è scoperto che si trattava di un residente della zona: Giancarlo Marigo abitava proprio in via Carrezzioi. Vedovo, viveva da solo, e potrebbe essere stato colto da un malore mentre correva in bicicletta. 
 

SECONDO LUTTO


Il sindaco Gianluigi Naletto è stato fra i primi ad essere informato. «Purtroppo è il secondo caso in pochi giorni - ricorda il primo cittadino di Dolo -. Sono in contatto con i carabinieri per conoscere la dinamica dell’incidente perché il fatto che sia stato recuperato con la sua bicicletta fa presumere che sia scivolato oppure che abbia dovuto evitare un ostacolo e per questo abbia perso l’equilibrio. O, peggio, che sia stato urtato da un veicolo in transito. In attesa che gli inquirenti mi forniscano dettagli più chiari, esprimo vicinanza e cordoglio ai familiari e resto a loro disposizione per ogni necessità». Nulla è stato ancora accertato sulle cause, ma l’ipotesi più accreditata è che sia frutto di un fatto accidentale. Non si esclude anche abbia sterzato per evitare un altro mezzo in transito. La strada, infatti, dalla carreggiata non troppo larga e senza protezioni lungo il ciglio del canale, non sempre viene percorsa dagli automobilisti con la dovuta prudenza, ed stata anche in passato al centro di richieste perché si provvedesse a renderla più sicura visto il passaggio di molti ciclisti e pedoni. Una strada che, fra l’altro, è indicata nei percorsi suggeriti ai cicloturisti. E proprio ieri su un blog locale è apparso questo appello: «Lungo la Seriola corrono come matti. Proprio ieri hanno colpito mia mamma sul gomito mentre passeggiava, senza nemmeno un cenno a fermarsi». Un motivo in più per intervenire e il sindaco Naletto è d’accordo: «Mi attiverò con gli uffici per capire come poter rendere più sicura la strada, peraltro vincolata e tutelata quale antico alveo di Venezia, anche ripensando ad una diversa gestione della mobilità». 
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Il Gazzettino