La truffa del rilevatore di gas Anziani beffati con l'inganno

Il materiale recuperato dai carabinieri nell'albergo dove soggiornavano i truffatori
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SPILIMBERGO - «Signora, sa che deve dotarsi di un rilevatore di gas? È obbligatorio, lo dice la legge. Non ce l’ha? Bisogna metterlo, altrimenti prende la multa». È con questo sistema che otto venditori, tutti albanesi sui 30 anni, provenienti dalla provincia di Brescia, stanno truffando gli anziani dello Spilimberghese e del Sanvitese in provincia di Pordenone.




Vendono rilevatori di gas da 25 euro al prezzo di 250. I parenti di alcune vittime si sono rivolti ai carabinieri, che un paio di giorni fa hanno rintracciato i venditori. Alloggiavano in un albergo di Casarsa (Pordenone), dove sono state trovate parecchie confezioni di rilevatori, tutte scatole vuote corrispondenti a quattro tipologie di apparecchi. Durante la perquisizione, i militari di Spilimbergo hanno recuperato anche dei quaderni con appunti sui luoghi in cui sono stati venduti i prodotti porta a porta.



Una segnalazione è stata fatta sabato 28 febbraio in Procura. Il sostituto procuratore Federico Facchin aveva ordinato indagini. Le vittime finora accertate sono cinque, ma il timore degli inquirenti è che il gruppo abbia raggirato diversi anziani che probabilmente non si sono accorti di essere stati truffati o che provano vergogna a uscire allo scoperto. Il capitano Andrea Mariuz si rivolge ai loro parenti invitandoli a denunciare.



Come agisce il gruppo? Si muove con un furgone bianco che ogni mattina lascia un paio di venditori in vari punti del paese scelto per vendere gli apparecchi. Vengono individuate case isolate e abitate da anziani soli. Il venditore propone l’acquisto del rilevatore di gas per 250 euro, sostiene che è obbligatorio, «per legge», e mentre parla e parla inserisce l’apparecchio alla presa di corrente o lo attacca al soffitto.



I soldi vengono incassati in contanti o, per coloro che hanno il bancomat, usando un Pos portatile. A quel punto se ne vanno senza lasciare la scatola con le istruzioni. Nell’albergo di Casarsa i carabinieri hanno sequestrato anche 3 mila euro in contanti. Ulteriori accertamenti riguardano la ditta che smercia i rilevatori di gas. Si trova in provincia di Brescia, area da cui arrivano anche gli otto albanesi denunciati per truffa aggravata, e ogni anno cambia denominazione sociale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino