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FIUME VENETO - Le lesioni sul corpo di Laura Pin, la 74enne di Fiume Veneto trovata morta in circostanze sospette lo scorso 28 giugno, non sono compatibili con una caduta accidentale dal letto, come ha sempre sostenuto il marito Severino Sist, indagato di omicidio aggravato. Sono le conclusioni a cui è giunto il medico legale Antonello Cirnelli, a cui il sostituto procuratore Andrea Del Missier si è affidato per far chiarezza sul decesso dell'anziana da tempo inferma per una grave malattia e non in grado di provvedere a se stessa. Secondo il consulente, il trauma cranico con una vasta emorragia cerebrale sarebbe riconducibile a percosse. La donna non è morta per cause naturali o per aver battuto la testa in seguito a una caduta dal letto a cui da tempo era costretta. Sul suo volto e sulla testa sono stati evidenziati ematomi ed ecchimosi dovuti a diversi impatti che sarebbero compatibili con lesioni causate da corpi contundenti o da colpi inferti a mani nude.
LE INDAGINI
L'attività di indagine proseguirà con la ricostruzione del contesto in cui è avvenuto il decesso di Laura Pin.
GLI INDIZI
Un rapporto coniugale segnato da maltrattamenti, le contraddizioni di Sist, le dichiarazioni della figlia e delle assistenti sociali che hanno trovato Laura Pin senza vita, hanno da subito orientato gli investigatori verso l'ipotesi di una morte violenta. Chi ha visto la donna il 26 giugno non ha notato lividi sul suo volto. Il 28 giugno le assistenti sociali hanno trovato Sist in giardino: sarà lui stesso a chiedere di verificare le condizioni della moglie perché dalla sera precedente non gli rispondeva. La 74enne - come constaterà successivamente il medico di base di Fiume Veneto - era già deceduta almeno la sera prima e aveva degli ematomi al volto. Sarà lo stesso medico a segnalare la situazione ai carabineiri di Fiume Veneto consigliando un esame autoptico per chiarire le cause della morte. Sist si è sempre difeso sostenendo che pensava fosse ancora viva quando il 29 giugno ha chiesto alle assistenti sociali di verificare come stava la consorte.
Donna trovata morta in casa, i risultati dell'autopsia: la verità sulle lesioni sul corpo di Laura
LA DIFESA
Contro la misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico (Sist era stato sistemato in una struttura di San Vito al Tagliamento perché la sua abitazione era sotto sequestro), la difesa aveva fatto ricorso al Tribunale del Riesame di Trieste. Il Gip di Pordenone aveva riconosciuto la gravità degli indizi di colpevolezza in ordine all'ipotesi di omicidio, circostanza che i giudici del Riesame hanno confermato ravvisando però che non vi erano più esigenze cautelari in ordine all'inquinamento di prove, al pericolo di fuga e di recidiva. Sist ha perciò ottenuto la libertà e, una volta dissequestrata, è tornato a casa.
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Il Gazzettino