Elvira nonna smart a 95 anni con tablet e whatsapp: «Voglio stare al passo coi tempi»

Nonna Elvira
MASER - «Se il mondo continua ad evolvere e a progredire, io voglio andare avanti con lui». Elvira, di Maser, ha quasi 95 anni e nonostante la sua veneranda età...

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MASER - «Se il mondo continua ad evolvere e a progredire, io voglio andare avanti con lui». Elvira, di Maser, ha quasi 95 anni e nonostante la sua veneranda età ha deciso comunque di stare al passo con i tempi. Il suo tesoro e i suoi beni più grandi sono la famiglia e i ricordi dei tempi passati, valori che ha trasmesso e continua a trasmettere ai suoi cinque figli, tredici nipoti e sei pronipoti. Per restare sempre in contatto con loro ha scelto WhatsApp, che per tanti può essere una banalità, ma per Elvira, classe 1926 non lo è per niente. Messaggiare con i suoi cari utilizzando il tablet è diventata normalità e lo fa con naturalezza e praticità. «Nonna Elvira vuole avere sempre tutto sotto controllo -dice una nipote- si ricorda tutto e non si dimentica nemmeno le date dei miei esami per l'università».

L'ALLENAMENTO
Per mantenere attiva e allenata la mente, Elvira usa il suo amato tablet anche per fare giochi specifici, parole crociate, cruciverba ed è arrivata persino ad utilizzare un'applicazione nota per imparare l'inglese a piccoli passi. La nonna tecnologica, inoltre, legge moltissimi libri e l'argomento che la coinvolge maggiormente è la seconda guerra mondiale, che lei stessa ha vissuto. Figli e nipoti rimangono incantati dalle sue storie, il padre partecipò alla guerra in Africa del 1940. Elvira, figlia unica, e la madre Carmela non pensavano potesse essere ancora in vita, quando un giorno un vicino bussò alla porta e disse loro che alla radio, tra le persone malate che stavano tornando in Italia con una nave, c'era anche lui. La nonna sprint assistette anche ad alcune bombe che i nemici fecero cadere nel paese e si ricorda di una in particolare che cadde poco distante dalla sua casa e uccise la figlia di un caro amico di famiglia.

IL RACCONTO


Quando era poco meno che ventenne, la famiglia aveva un negozio di alimentari e una notte dei partigiani affamati, che erano nascosti sulle montagne e sulle colline della zona, svegliarono Elvira e portarono via moltissimo cibo. «La cosa che più mi è rimasta impressa è stata quel giorno in cui vidi degli uomini che venivano trasportati sopra un camion, tra Pederobba e Cornuda. Qualche ora dopo, mentre ritornavo a casa, dopo una curva, vidi un uomo impiccato sotto un portone. Era uno di quelli che prima si trovavano sul camion». «Finalmente arrivò il giorno della Liberazione. Mio padre mi disse che era finita, eravamo salvi». La nonna sprint ha da poco perso il marito Giovanni, classe 1922, ultimo reduce del paese di Maser che ricordava i tempi della guerra raccontando i suoi mille aneddoti., come quella volta che si salvò da una sparatoria nascondensosi sotto al monumento del paese. Elvira, una nonna caparbia e dolce, tecnologica e arzilla, coraggiosa e con tanti ricordi. Ha toccato due secoli, la seconda guerra mondiale e la pandemia. Ma alla modernità non rinuncia.
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Il Gazzettino