Treviso. Antonio, 9 anni, suonerà il pianoforte per i pazienti di Geriatria del Ca' Foncello

Antonio Pavan, pianista di 9 anni
TREVISO - Ha soli 9 anni ma un grande talento. Antonio Pavan suonerà alle 16 di lunedì 29 maggio per i degenti del reparto di Geriatria dell'ospedale Ca'...

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TREVISO - Ha soli 9 anni ma un grande talento. Antonio Pavan suonerà alle 16 di lunedì 29 maggio per i degenti del reparto di Geriatria dell'ospedale Ca' Foncello, diretto dal dottor Andrea Rossi. Così riprende la rassegna "Viaggio nella musica, la medicina dello spirito" cominciata nel 2018 e interrotta a causa del Covid.

Antonio suona da quando aveva solo quattro anni, e già a cinque ha vinto i primi concorsi. Ad oggi vanta 15 vittorie, numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali e due incisioni discografiche. Il prossimo 24 giugno suonerà a Parigi come vincitore del Concorso internazionale “La Note Céleste”. Il concerto del 29 maggio prevede l’esecuzione di brani di Bach, Chopin, Gulda, Clementi e vedrà coinvolti, oltre al reparto di Geriatria, anche le vicine unità operative di Medicina: l'idea è che la musica, attraversando i corridoi, raggiunga i pazienti che non possono alzarsi dal letto.

«Antonio suonerà un pianoforte che ci è stato donato da Walter Bertin, della LBM Holding srl – il commento del direttore generale, Francesco Benazzi -. A lui va un ringraziamento di cuore, per aver reso possibile la ripresa del nostro viaggio musicale, interrotto causa pandemia. Il pianoforte resterà in corsia, per far sì che la musica possa raggiungere e confortare le persone che stanno attraversando momenti di sofferenza e apprensione, regalando attimi di serenità. Lo useremo proprio così, iniziando dalla Geriatria, per dare un ulteriore segnale di attenzione a tutti i nostri pazienti partendo da quelli più fragili, gli anziani. Far sì che i bambini possano suonare per gli anziani e domani gli anziani possano leggere le fiabe ai più piccoli contribuisce a rendere l'ospedale un luogo nel quale l'arte può regalare un tempo sospeso, di momentanea serenità, anche in persone che soffrono. La musica, come diceva Victor Hugo, esprime ciò che non si può dire e non si può tacere e, dunque, può rappresentare un elemento importante a livello emotivo per tutti coloro che stanno affrontando percorsi, anche difficili, di cura. Ringrazio tutti di cuore per questo evento e per il viaggio musicale che, di qui in avanti, andremo a riprendere».

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Il Gazzettino