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«Spostare il coprifuoco di un'ora, alle 23, permetterebbe ai ristoratori che stanno investendo nelle strutture all'aperto di affrontare con maggiore fiducia la ripartenza. Così come aiuterebbe il mondo dello spettacolo, duramente colpito dalle restrizioni. E non cambierebbe invece nulla dal punto di vista dei contagi, a patto che continuino i controlli».
Così Antonella Viola, immunologa dell'università di Padova, interviene sui social promuovendo l'ipotesi in discussione nell'ambito dell'allentamento delle restrizioni anti-Covid. «Sono piccoli passi che vanno incontro alle esigenze di tante persone - sottolinea - e che farebbero la differenza». Il tweet arriva, probabilmente, dopo le proteste dei ristoratori di ieri che hanno bloccato l'autostrada. Ma anche dopo giorni di polemiche e pressioni per un allungamento dell'orario serale.
«Credo che una riflessione sull'allungare di un'ora» l'inizio del coprifuoco, «soprattutto consentendo la cena nei ristoranti all'aperto, possa essere una riflessione sulla quale approfondire. Credo che l'importante non è» se si allungherà l'orario già «dal 26 aprile o dal 1 maggio. Stiamo facendo delle riflessioni. L'importante è iniziare questa fase di riapertura, ridare speranza e fiducia ai nostri cittadini.
«Riconosco che il coprifuoco alle 22, se si vogliono aprire i ristoranti all'aperto la sera, è presto. Spostarlo avanti di un'ora? Se fossimo tutti cittadini modello, sì. Si potrebbe anche avere un allentamento della misura, ma ci vorrebbe fiducia. Fiducia che la gente non si assembri e non faccia quel che abbiamo visto nelle vie della movida in passato quando c'è stato un minimo di apertura. Fiducia che credo in questo momento non ci sia tantissimo». A evidenziarlo all'Adnkronos Salute è stato il virologo Massimo Clementi.
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Il Gazzettino