Antenne 5G, il sindaco firma un'ordinanza: «Vietate sul nostro territorio»

ORDINANZA Il sindac vieta sul territorio tutte le antenne 5G
CADONEGHE - Firmata dal sindaco un'ordinanza che vieta l'installazione sul territorio comunale di impianti con tecnologie 5G e le sue varianti (4G+, 4GPlus, 4G Evoluto)....

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CADONEGHE - Firmata dal sindaco un'ordinanza che vieta l'installazione sul territorio comunale di impianti con tecnologie 5G e le sue varianti (4G+, 4GPlus, 4G Evoluto). Il provvedimento è stato approvato venerdì pomeriggio dopo che Marco Schiesaro, a fine febbraio, aveva già annunciato che non avrebbe rilasciato nessuna autorizzazione alla realizzazione dei ripetitori. L'ordinanza, inoltre, sospende tutti i procedimenti amministrativi in corso. Un paio di mesi fa, infatti, agli uffici comunali è arrivata la domanda di autorizzazione da parte di Wind Tre spa per l'installazione di una nuova antenna per telecomunicazioni e telefonia cellulare, alta 34 metri, in via Marconi a Mejaniga, a brevissima distanza da un altro impianto già esistente. «L'antenna dovrebbe sorgere in un'area privata e nessuna informazione è stata data al Comune circa l'uso che la compagnia intenda farne, in particolare riguardo la sperimentazione della nuova tecnologia 5G - sottolinea il primo cittadinoi - Abbiamo inoltrato a Wind Tre spa formale richiesta di spiegazioni e integrazioni alla documentazione presentata, al momento gravemente lacunosa».

BUON SENSO
Il sindaco chiarisce che la sua non è un'ordinanza contro l'avanzamento o il progresso tecnologico, ma un provvedimento di buon senso e contro la disinformazione. «La sperimentazione non può essere calata sui territori senza informare le popolazioni interessate, in mancanza di una discussione e di un voto democratico, nonché di un approfondito dibattito pubblico sul tema, finora completamente assente. Sono un grande sostenitore del principio di sussidiarietà cioè le decisioni che ricadono sui territorio devono essere prese dai cittadini stessi. Non è ammissibile l'impiego di nuove tecnologie in mancanza di studi scientifici definitivi, che stabiliscano oltre ogni ragionevole dubbio la loro sicurezza dal punto di vista della salute, oltre che della protezione dei dati personali».

«I cittadini - aggiunge - non sono cavie. È quindi mio dovere come sindaco e di autorità sanitaria locale assicurarmi che nessun progetto di questo tipo possa essere sbrigativamente calato sulle teste dei cittadini, senza un serio e approfondito esame scientifico di tutte le conseguenze, a breve e lungo termine. Nessuna autorizzazione verrà rilasciata da questa amministrazione in mancanza di dati chiari e precisi e in assenza di garanzia incontestabili sulla tutela della salute della popolazione residente».
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Il Gazzettino