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SILEA - Da mercoledì scorso, in una stradina laterale di via Pozzetto, a Sant'Elena di Silea, sono partiti i lavori per installare una nuova stazione radiobase di Iliad. L'area scelta è un piccolo appezzamento di terreno agricolo di privato. I tecnici sono arrivati all'improvviso, senza che nessun residente sapesse nulla e hanno iniziato a delimitare il cantiere, posizionare tutta la segnaletica necessaria, portare macchinari. E tra chi abita attorno è subito scattato l'allarme.
LA PROTESTA
«Dallo scavo e dalla gittata di cemento - osserva Antonio Scilipoti, che ha anche presentato una richiesta di accesso atti in Comune - la torre con le antenne, sovrasterà una decina di abitazioni e le più vicine tra cui la mia distano appena 40 metri. Nessuno era stato informato ed interpellata l'amministrazione comunale tramite un consigliere di maggioranza per avere qualche ragguaglio su tipo di impianto, altezza, tecnologia, inquinamento elettromagnetico e successivo monitoraggio, non c'è stato alcun riscontro di interessamento in merito, come se l'approvazione della Suap fosse un atto dovuto nei confronti dell'Azienda di Telecomunicazioni e un chi se ne frega nei confronti dei cittadini».
LA REPLICA
In Comune il sindaco Rossella Cendron, guarda la pratica dell'antenna e allarga le braccia. «Quell'antenna viene installata grazie a un accordo tra privati - osserva - l'apertura del cantiere è stata comunicata attraverso una Scia che non necessita di nessun tipo di autorizzazione da parta nostra. Inoltre il progetto e la scheda tecnica dell'antenna hanno il parere positivo dell'Arpav che ha calcolato l'intensità del campo elettomagnetico. E di fronte a questo il Comune ha margini di manovra molto stretti, per non dire nulli». Nei comuni la realtà è questa: gli impianti radiomobili, una volta ottenuto il parere favorevole dell'Arpav e la possibilità di utilizzare un terreno privato, non possono essere fermati. Per questo le amministrazioni, solitamente, utilizzano arti diplomatiche o trattative mirate a convincere gli operatori a spostare gli apparecchi in zone ritenute migliori. Ma senza alcun possibilità di obbligare a fare delle scelte.
LO STRUMENTO
Il piano Antenne, in questo caso, può aiutare: «Abbiamo iniziato l'iter per realizzarlo in collaborazione con Contarina - annuncia il sindaco - la fase di analisi è terminata, siamo già passati all'elaborazione e progettazione e per marzo 2023 contiamo di portarlo in consiglio comunale. Il piano, oltre a indicare le aree più idonee per le antenne, ci consentirà un monitoraggio costante dei campi elettromagnetici». Intanto i lavori per l'antenna di Sant'Elena proseguono. La zona, fanno notare dall'amministrazione, è molto scoperta per quanto riguarda i servizi di connessione ma non solo: di recente sono stati rilevati anche problemi per le semplici telefonate. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino