L'amica Judith ha provato a salvarlo: «Mi sono tuffata, era lontano e non riuscivo a raggiungerlo»

L'amica del ventenne annegato
VITTORIO VENETO - Andrei Boicenco era in compagnia di tre amici sulla sponda est del lago quando è scivolato in acqua da un materassino. Nonostante i tentativi di...

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VITTORIO VENETOAndrei Boicenco era in compagnia di tre amici sulla sponda est del lago quando è scivolato in acqua da un materassino. Nonostante i tentativi di soccorrerlo, non sono riusciti a raggiungerlo. Dopo aver cercato disperatamente di risalire in superficie, il giovane è stato risucchiato dalla corrente e ha continuato a allontanarsi. Le urla dei tre amici hanno attirato l'attenzione di una signora che li ha aiutati a chiamare i soccorsi.

L'AMICA
«Siamo arrivati da Mestre per goderci un po' l'aria fresca del lago - racconta l'amica d'infanzia Judith - Andrei era sul gonfiabile e lo abbiamo richiamato a riva perché volevamo tornare a casa. Erano le 17, e mentre lo chiamavamo vedevamo che la corrente lo stava portando più lontano. Eravamo ancora tranquilli perché sapevamo che sarebbe tornato indietro. Ma poco dopo, allontanandosi sempre di più, è caduto in acqua e da lì ha cercato di risalire sul materassino per 10 minuti. L'ultima volta, però, ha perso la presa sul gonfiabile che è stato trascinato via dalla corrente. Andrei è rimasto per un po' a galla, ha cercato di nuotare per almeno due minuti, poi ha iniziato ad andare a fondo. Ero già vestita per tornare a casa - continua Judith - Quando ho capito che la situazione era drammatica, mi sono spogliata e mi sono tuffata, ma era troppo stancante riuscire a nuotare. Dopo soli 5 metri era diventato già troppo difficile. Anch'io ho fatto molta fatica per tornare a riva. Non sapevo cosa fare, anche perché sono comunque troppo piccola fisicamente per poterlo aiutare a tornare a galla, e a ogni modo non riuscivo a raggiungerlo. Quando l'ho visto affondare ho capito che non potevo più fare niente. Abbiamo continuato a gridare il suo nome, finché una signora ci ha sentito e ci ha aiutato a chiamare i soccorsi».

I TESTIMONI
Il racconto degli amici sembra attribuire alla stanchezza e all'acqua gelida la causa della scomparsa del 20enne. I bagnanti, che avevano notato il gruppetto sulle sponde del lago e si erano lamentati degli schiamazzi, raccontano però di aver visto Andrei bere superalcolici mentre si trovava sul materassino. Inoltre quel tratto di sponda, hanno sottolineato alcune persone del luogo, oltre a non essere balneabile, è particolarmente pericoloso.

I SOCCORSI


I testimoni raccontano di aver visto il primo elicottero setacciare la zona alle 17.24. I primi soccorritori inviati sul posto però non sono riusciti a trovare il giovane. «Siamo intervenuti prontamente con il personale del reparto volo di Venezia con due sommozzatori imbarcati - ha affermato l'ispettore dei vigili del fuoco Gianpaolo Canciani - Con loro hanno iniziato le operazioni di ricerca anche i colleghi di Treviso. È stata messa una boa sul punto dove stimiamo che il ragazzo sia stato inghiottito dalle acque del lago». Essendo il lago non balneabile, per i soccorritori è stato difficile avere informazioni precise riguardo alla profondità e alla tipologia del fondale. Per questo motivo, è stato fatto arrivare da Milano un robot subacqueo per proseguire le ricerche con l'oscurità. In tarda serata Andrei è stato individuato a una profondità di 56 metri.
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Il Gazzettino