Animali investiti sulla strada, auto distrutte: odissea per i danni

Un capriolo morto sulla strada
BELLUNO - Danni sempre più elevati, battaglie sempre più complicate per ottenere il risarcimento. È un fenomeno inarrestabile quello degli investimenti di...

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BELLUNO - Danni sempre più elevati, battaglie sempre più complicate per ottenere il risarcimento. È un fenomeno inarrestabile quello degli investimenti di fauna selvatica in provincia. La media un anno fa era di un incidente al giorno sulle strade Bellunesi. Un numero che sicuramente è aumentato. La Regione Veneto, che ha dettato precise regole per richiedere i risarcimenti, parla di 500 denunce all'anno di sinistri con fauna selvatica. Questa fotografia però riguarda solo i casi per i quali l'automobilista decide di procedere. E quando si arriva in giudizio spesso c'è un rimpallo di responsabilità tra enti.

IL CASO
La Provincia si è costituita in questi giorni nel procedimento per il risarcimento danni che c'è in Tribunale a Belluno contro la Regione Veneto ritenuta responsabile per il sinistro avvenuto nel Feltrino il 27 maggio 2022. La denuncia è dell'automobilista che a causa di un capriolo sbucato lungo la strada provinciale 27 in località Rasai di Seren del Grappa e prodotto danni al veicolo quantificati in complessivi 7.979,45 euro. Ebbene la Regione Veneto costituita con l'avvocato Andrea Cesare ha chiesto al giudice, in via preliminare, l'autorizzazione alla chiamata in causa della Provincia di Belluno e ovviamente poi il rigetto di ogni domanda formulata dall'automobilista. La Regione poi ha già fatto intendere che non pagherà: nell'ipotesi di accoglimento anche parziale della pretesa ha fatto presente che è la Provincia di Belluno a dover risarcire. Il processo è ancora alle battute iniziali. Certo l'importo dei danni non è da poco e sempre più spesso le richieste dopo il sinistro si aggirano su quelle cifre.

LE REGOLE
La fauna selvatica, patrimonio dello Stato, è per legge affidata in gestione alle Regioni. Per questo motivo, se un animale selvatico ha provocato dei danni a persone o a cose è possibile chiedere alla Regione sul cui territorio è avvenuto il fatto un eventuale risarcimento in quanto ritenuto civilmente responsabile. Ma spesso le richieste non sono prive della documentazione richiesta, con conseguenze sulla tempistica. Gli interessati (parte danneggiata, o suo rappresentante legale) possono presentare denuncia di sinistro con contestuale richiesta di risarcimento, compilando in ogni sua parte e sottoscrivendo con firma autografa l'apposito modulo che si trova sul sito della Regione Veneto. Sarà un legale dell'Avvocatura Regionale a valutare il diritto al risarcimento.

LA MAPPA
Tra le strade più frequentate dalla fauna selvatica, da "bollino rosso", ci sono la statale 51 e l'Agordina. Nel capoluogo invece bisogna stare attenti sulla strada statale 50, nelle località Cusighe e La Rossa (zona aeroporto), la zona di Levego, la frazione di Salce, il Boscon, il tratto stradale che collega Belluno e Visome.

IL CONTROLLO


Intanto nei giorni scorsi Palazzo Piloni ha varato il disciplinare tecnico per il controllo del cinghiale in provincia. Sono incaricati agli interventi gli operatori indicati dalla legge e gli operatori muniti di licenza per l'esercizio dell'attività venatoria, espressamente autorizzati dalla Provincia. Le uscite di controllo sono attuate secondo le disposizioni ed il coordinamento della Polizia provinciale e sono consentite previa comunicazione trasmessa alla Polizia provinciale a mezzo e-mail, sms, WhatsApp o altre modalità informatiche stabilite dalla Provincia. La Polizia provinciale può sempre motivatamente negare l'uscita.

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Il Gazzettino