La scomparsa di Andrea Pirani. La città piange uno dei suoi artisti

Andrea Pirani
ROVIGO - Un artista completo, un pittore, ma non solo. Una passione coltivata prima quasi segretamente, poi esplosa con un'invasione di colori e pensieri, soprattutto quando,...

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ROVIGO - Un artista completo, un pittore, ma non solo. Una passione coltivata prima quasi segretamente, poi esplosa con un'invasione di colori e pensieri, soprattutto quando, una volta arrivato alla pensione, nel 2012, dopo essere stato per lunghi anni dirigente del Comune di Rovigo, in particolare proprio del settore Cultura, oltre che di Anagrafe, Personale e da ultimo, anche dei Servizi sociali, l'arte è diventata tutta la sua vita. Una vita che si è interrotta bruscamente e inaspettatamente ieri mattina, a causa di un infarto che non ha lasciato scampo ad Andrea Pirani. Aveva 72 anni e la sua scomparsa ha lasciato attonita la città. «A nome di tutta l'amministrazione comunale - è il messaggio arrivato dal sindaco di Rovigo Edoardo Gaffeo - esprimo il più vivo cordoglio per l'improvvisa scomparsa di Andrea Pirani. Ex dirigente comunale, uomo dotato anche di grandi doti artistiche, lascia un vuoto in tutta la comunità. Ci stringiamo attorno ai famigliari in questo momento di grande dolore».


GRANDI PASSIONI
Un uomo multiforme, come le sue opere, sempre gentile, mai banale, entusiasta, finemente ironico. «Cos'è la vita dunque se non un susseguirsi di pagine di un libro già scritto ma che ancora non abbiamo letto?», rifletteva con il proprio alter ego letterario Olindo Parini, un una delle pagine del libro Verso casa, pubblicato lo scorso giugno per Apogeo. Un libro di riflessioni e pittura, presentato con un'ulteriore intreccio fra arti, con la pittura come spartito di un'esibizione musicale, in una danza fra materia e spirito, l'11 giugno all'auditorium del conservatorio Venezze. Dal punto di vista artistico, spiegava di essere nato musicista blues e di essersi poi formato negli anni 70 grazie alla professoressa Gisella Breseghello, anche se era stato determinante il contatto, lavorando nel teatro Sociale, con scenografi, coreografi e registi, che aveva favorito la sua ricerca artistica, stimolata poi dall'incontro con Gabbris Ferrari.


LE OPERE


Negli ultimi anni la sua galleria nella Corte Cappa d'Oro è diventata un laboratorio di sperimentazioni, con la sua produzione che è arrivata a circa quattrocento opere, prevalentemente a tecnica mista e acrilico su carta, tela e tavola, che hanno ottenuto riconoscimenti in esposizioni in Italia e all'estero, da Roma a Venezia, da Parigi a Londra. E alcune sue opere sono presenti, oltre che nell'Accademia dei Concordi, al Museo del Tesoro del Duomo di Vigevano, alla Pinacoteca di Arte Moderna di Allumiere, ed alla Fondazione Npo World Art Bridge di Parigi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino