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TRENTO - Si fa critica la situazione per l'orsa JJ4: l'esame del Dna non lascia dubbi, è lei l'orsa responsabile dell'uccisione del runner trentino Andrea Papi, di 26 anni, aggredito nei boschi sopra Caldes (Trento) lo scorso 5 aprile. Lo conferma la Procura della Repubblica di Trento, sulla base delle analisi genetiche effettuate nei laboratori della Fondazione Edmund Mach. L'esemplare di 17 anni era fra quelli sospettati fin dall'inizio anchè perché tre anni fa era finita al centro di una lunga disputa in seguito all'aggressione nei confronti di due cacciatori diretti a un appostamento. I due erano apparsi all'improvviso da dietro un dosso e si erano trovati a tu per tu con l'orsa e i suoi tre cuccioli.
Come si legge sul sito della Lav (Lega Antivivisezione), l'orsa JJ4 "fino al giugno 2020 non aveva mai fatto “parlare di sé".
"Ci siamo opposti immediatamente a questa decisione, impugnando l’ordinanza al Tar di Trento, che, accogliendo il nostro ricorso, ha sospeso la “condanna a morte” per JJ4. Ma il p
residente Fugatti non si è arreso, e ha emesso una nuova ordinanza che dispone la cattura dell’orsa e la reclusione nel recinto del Casteller. Abbiamo impugnato anche questa nuova ordinanza che è poi stata annullata dal Tar di Trento e quindi l’orsa JJ4 può continuare a scorrazzare libera nei suoi boschi in compagnia dei suoi cuccioli. Noi vogliamo che JJ4 resti libera per poter accudire e far crescere i suoi cuccioli. Non vogliamo che corra il rischio di finire come Daniza, uccisa dal maldestro intervento del veterinario che doveva sedarla. In Trentino gli orsi vengono catturati e imprigionati solo perché si comportano da orsi".
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Il Gazzettino