Ostellari a Padova: «Carceri, la svolta del sistema Italia parte da qui: investiremo su recuperi e rieducazione»

L'avvocato nella sua città arriva con la scorta, assegnatagli per le minacce: "Non alimentiamo polemiche, combattiamo invece la violenza. Nessun collegamento tra mafia e anarchici, solo vanno fermati i violenti". In vista potenziamenti della polizia penitenziaria

Il sottosegretario Andrea Ostellari in visita al carcere di Padova
PADOVA - Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, ieri mattina, 3 febbraio, ha fatto visita alla casa di reclusione Due Palazzi. È arrivato con la scorta. Un...

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PADOVA - Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari, ieri mattina, 3 febbraio, ha fatto visita alla casa di reclusione Due Palazzi. È arrivato con la scorta. Un provvedimento assunto per proteggere la sua incolumità, dopo le minacce ricevute dagli anarco insurrezionalisti. Il loro leader è Alfredo Cospito, l'anarchico pescarese rinchiuso nel penitenziario di Sassari da dove sta attuando lo sciopero della fame contro il 41 bis, il carcere duro.

L'ANALISI
«Si tratta di un momento delicato, ma non si devono alimentare polemiche bensì è necessario combattere la violenza e concentrarci sul tema: uno Stato che deve agire e reagire - ha spiegato Ostellari - non credo che il cittadino sia appassionato alla questione giudiziaria che coinvolge solo il dibattito parlamentare, credo si debba parlare di chi è Cospito, di quello che ha fatto. Condotte violente non sono e non possono essere accettabili nel nostro Paese. Il 41 bis non è una vendetta nè una punizione eccessiva rispetto a chi ha contatti con l'esterno e provoca insicurezza».
E ancora: «Il 41 bis non è solo per i reati di mafia, ma anche per il terrorismo o per chi ha compiuto atti particolarmente violenti. Nel caso di Cospito il 41 Bis l'ha deciso il precedente Governo dopo una regolare disamina compiuta dagli organi competenti. Noi non facciamo collegamenti fra anarchici e mafia ma solo contro i violenti. Si tratta di uno strumento fondamentale per eliminare ogni tipo di collegamento - ha proseguito - tra un soggetto pericoloso e l'esterno, non vedo perchè oggi si dovrebbe fare marcia indietro solo perchè all'esterno ci sono soggetti che minacciano bombe, è inaccettabile».


Ostellari arrivato al carcere cittadino, tappa del giro degli istituti di pena che sta compiendo, tocca anche il tema delle intercettazioni. «Siamo tutti sulla stessa linea le intercettazioni sono uno strumento utilissimo non solo per i reati che portano a comminare il 41 bis, ma anche in altri casi come ad esempio la corruzione che è un reato grave - ha sottolineato - ma non devono più essere strumenti di prova bensì di indagine, abbiamo visto tanti casi di persone coinvolte nelle intercettazioni risultare poi estranee e quindi va garantita la privacy».

IL PENITENZIARIO


Il sottosegretario ha poi sottolineato: «Il carcere di Padova è un punto di partenza per il sistema Italia e da Padova, dove è già in atto, può partire un progetto con tutto il personale e con le associazioni esterne che lavorano, per un percorso di rieducazione e reinserimento e su questo faremo investimenti consistenti, si deve parlare meno e agire di più, intendiamo attuare alcuni provvedimenti da subito per dare segnali forti partendo da nuove assunzioni per la polizia penitenziaria - ha puntualizzato - il sovraffollamento delle carceri è un problema da affrontare e questo Governo è in grado di dare garanzie sotto questo profilo. Servono percorsi di reinserimento e rieducazione, una politica del recupero del soggetto, ma non siamo qui per distribuire premi a chi deve scontare una pena».

 

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Il Gazzettino