Educatore e insegnante di religione in carcere per aver avuto rapporti sessuali con una 14enne: domani l'interrogatorio

Il legale di Andrea Davoli: «Si era auto denunciato a Comunione e liberazione. Lo aveva fatto ancora prima che venisse arrestato»

Educatore e insegnante di religione in carcere per aver avuto rapporti sessuali con una 14enne: domani l'interrogatorio
CAORLE- «Si era auto denunciato a Comunione e liberazione. Lo aveva fatto ancora prima che venisse arrestato»: lo sostiene l'avvocato Liborio Cataliotti, parlando...

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CAORLE- «Si era auto denunciato a Comunione e liberazione. Lo aveva fatto ancora prima che venisse arrestato»: lo sostiene l'avvocato Liborio Cataliotti, parlando del 52enne, che difende, in carcere da sabato. «La richiesta della Procura di Rimini è del 21 giugno, a fine giugno Cl lo aveva già sospeso». Intanto domani, 22 agosto, alle 12, a Pordenone, è fissato l'interrogatorio di garanzia di Andrea Davoli, il 52enne professore di religione, arrestato sabato dai carabinieri di Rimini e quelli di Reggio Emilia, per aver avuto rapporti sessuali con una 14enne, a lui affidata dalla famiglia, mentre era in ritiro spirituale a Viserbella, in preparazione della Pasqua, dal 6 all'8 aprile scorso. Il gip del Tribunale di Rimini, Vinicio Cantarini, che ha firmato l'ordinanza cautelare in carcere in seguito alle indagini dei carabinieri coordinati dal sostituto procuratore, Davide Ercolani, per l'interrogatorio di garanzia ha delegato il gip del tribunale di Pordenone, ma la difesa ha chiesto una cosa diversa.

L'avvocato Cataliotti ha infatti presentato un'istanza alla procura di Reggio Emilia dove il fascicolo è destinato a migrare e a quella di Rimini per poter sostenere l'interrogatorio con il gip di Rimini. «Una scelta procedurale dettata dal buon senso - ha detto l'avvocato difensore - prevista dalla riforma Cartabia. Inoltre la norma prevede che il gip che ha emesso la misura cautelare può rivederla e cambiarla. Si accelerano i tempi in questo modo. Stiamo aspettando che il tribunale di Rimini predisponga quindi il collegamento streaming per l'interrogatorio». In caso contrario l'avvocato Cataliotti però annuncia che domani alle 12 sarà comunque in carcere a Pordenone. È scontato quindi che la difesa chiederà un'attenuazione della misura con i domiciliari, «perché - dice - non contesterò le prove, quelle dell'ordinanza lunga 134 pagine, ma credo che siano venute meno le condizioni per la cautelare in carcere, visto che quando la Procura il 21 giugno ha chiesto l'arresto, non era ancora sospeso da Cl. Subito dopo lo è stato, quindi le condizioni sono cambiate, inoltre ha la disponibilità di un domicilio lontano e quindi sicuramente il pericolo di recidiva è assai labile».

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Il Gazzettino