Rubava soldi agli anziani che accudiva: per l'amministratrice di sostegno si aprono le porte del carcere

Il carcere di Montorio Veronese
VICENZA - Dopo la condanna definitiva è stata trasferita nella casa circondariale di Montorio Veronese dove dovrà scontare la pena definitiva per il reato di...

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VICENZA - Dopo la condanna definitiva è stata trasferita nella casa circondariale di Montorio Veronese dove dovrà scontare la pena definitiva per il reato di peculato di 4 anni e 6 mesi di reclusione. Protagonista della vicenda una cittadina italiana di 60 anni, nata e cresciuta a Vicenza, che a più riprese e in luoghi diversi si è impossessata del denaro degli anziani che aveva in cura. Ricoprendo il ruolo di amministratore di sostegno, la donna entrava a far parte di varie associazioni di volontariato, sparse in numerose città del nord Italia, e una volta ricevuto l'incarico del tribunale del luogo, effettuava una serie di prelievi di denaro, utilizzando il bancomat intestato alla persona che avrebbe dovuto tutelare.

La donna è risultata coinvolta in questi abusi a Trento, Trieste, Vicenza, Brescia, Padova, La Spezia e Mantova. La prima denuncia risale al 2016, quando nella provincia di Pesaro la 60enne aveva aperto uno studio di mediazione familiare a cui si rivolgevano coloro che avevano bisogno dell'aiuto di un amministratore di sostegno per gestire il patrimonio dei propri familiari anziani, ma poi gli stessi denunciarono alla Polizia di Stato ammanchi sospetti, per importi ingenti, dai conti correnti degli stessi congiunti. Le varie condanne si sono quindi succedete nel tempo, fino a giungere alla sentenza di cumulo definitivo della pena. 

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Il Gazzettino