Banchetti ambulanti "fai da te" in centro a Venezia, in barba alle nuove regole del Comune

Merce appoggiata anche a terra nei banchetti di souvenir
VENEZIA - Pile di cappelli, scatole traboccanti di chincaglierie, espositori carichi di mascherine e souvenir vari. Tutto è appoggiato a terra ed è così...

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VENEZIA - Pile di cappelli, scatole traboccanti di chincaglierie, espositori carichi di mascherine e souvenir vari. Tutto è appoggiato a terra ed è così che i banchetti si allargano sui masegni, conquistano metri quadri, in barba ai regolamenti. Sarebbe vietato, in teoria, anche appendere la mercanzia qua e là. Ma anche questa è prassi consolidata, per guadagnare ulteriore spazio, in una Venezia tornata souk più di prima. Succede un po’ ovunque: dalla Stazione di Santa Lucia, a Rialto, da rio terà San Leonardo alle Rive sul Bacino, persino in Piazza San Marco. Una deriva che le annunciate operazioni anti-paccottiglia da parte del Comune, per il momento, non hanno bloccato. Basta una passeggiata lungo i percorsi canonici del turismo per rendersene conto.

Caos banchetti

Emblematica la situazione attorno alla Ferrovia. Biglietto da visita di una città aggredita dal degrado commerciale. Sul piazzale, accanto all’imbarcadero Actv, staziona un ambulante di cappelli che è tutto un debordare, tra scatole, scatoline, prolunghe... Altra situazione tipica, quella di un banchetto, all’inizio di Lista di Spagna, che ha “conquistato” il davanzale e le inferriate - utilizzate per appendere mercanzie - delle finestre vicine. Ma in zona non ci sono solo gli ambulanti ad offrire immagini simili. Più di un negozio si arrangia con prolungamenti fantasiosi: vetrinette fai da te, espositori, ieri allo sbocco di San Geremia c’è chi aveva sistemato addirittura un tavolo. Un po’ più distante, in rio terà San Leonardo, c’è il caso dei due doppi banchetti, appaiati a due a due. Dovrebbero mantenere una distanza tra le postazioni e invece... L’effetto è di due maxi banchetti, ulteriormente ampliati da mercanzia appesa e a terra. Solo qualche esempio di un problema generalizzato. Altra zona rossa, ad alta intensità di banchetti quella delle Rive sul Bacino di San Marco. Anche qui tutti infrangono il regolamento. La merce a terra, in particolare, sembra essere la norma. Come se non ci fossero regole, né controlli.

«La maggior parte è in gestione a terzi»

«Questi casi mi vengono segnalati quotidianamente - ammette l’assessore al commercio, Sebastiano Costalonga - io li giro a chi di dovere. Ma non sono l’assessore al controllo, né alla polizia municipale...». Battaglia improba, quella per mettere ordine tra questi banchetti. «La maggior parte sono in gestione a terzi, stranieri, per lo più bengalesi, che se ne fregano delle multe, tanto cambiano proprietà - continua Costalonga -. Per questo la mia proposta è di introdurre nel regolamento l’obbligo di fideiussione bancaria anche per i banchetti, per rivalersi in caso di violazioni. Dopo tre sanzioni, poi, come avviene per i locali, bisognerebbe prevedere delle chiusure. E il caso di merce a terra, il sequestro immediato». Per il momento soltanto idee. «Ma ne stiamo discutendo con la polizia municipale» assicura l’assessore. Di certo, con il sistema attuale, il souk prospera.

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Il Gazzettino