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VICENZA - Almeno fino a venerdì 4 febbraio, quando l'Arpav pubblica il nuovo bollettino sui livelli di allerta Pm10, nel territorio comunale di Vicenza resta confermato il livello rosso, secondo quanto previsto nell’accordo di programma per l'adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell'aria nel bacino padano. Ma tra polveri sottili e smog aleggia nell'aria anche un tantino di attrito tra il municipio berico e la giunta veneta. Non sono piaciute all'assessore regionale Giampaolo Bottacin i richiami dell'assessora berica Simona Siotto, per una più efficace politica anti inquinamento.
L'appello dell'assessora
«Facciamo appello alla Regione Veneto e allo Stato – ha affermato l’assessora all’ambiente Simona Siotto – perché intervengano con norme più efficaci di contrasto all’inquinamento atmosferico. Le limitazioni alla circolazione e le altre misure messe in campo finora non bastano: serve una politica seria che incentivi l’efficientamento energetico, maggiori verifiche sugli impianti di riscaldamento che il Comune non può ancora fare efficacemente e anche una presa di coscienza da parte di ogni singolo cittadino. Le azioni e abitudini quotidiane, dallo spegnimento del motore quando si è fermi alla riduzione della temperatura del riscaldamento, se attuate con responsabilità dall’intera collettività possono dare un contributo importante al miglioramento dell’aria che respiriamo».
Le misure e i veicoli bloccati
In centro storico e nei quartieri della prima cintura urbana di Vicenza non possono, quindi, circolare tutti i giorni (inclusi festivi infrasettimanali), dalle 8.30 alle 18.30 i veicoli privati (M1, M2, M3) benzina euro 0, 1, 2 e diesel euro 0, 1, 2, 3, 4, 5; i veicoli commerciali (N1, N2, N3) benzina euro 0, 1, 2 e diesel euro 0, 1, 2, 3, 4; i ciclomotori e motoveicoli (da L1 a L7e) non catalizzati, immatricolati prima dell'1 gennaio 2000 e non conformi alla direttiva 97/24/CE e i ciclomotori e motoveicoli euro 0, 1.
Per quanto riguarda le disposizioni antismog per il riscaldamento, con il livello rosso è necessario ridurre la temperatura a 18 gradi con tolleranza di 2 gradi nelle abitazioni e negli edifici pubblici; in caso di presenza di impianti alternativi, non si possono utilizzare generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa (come legna da ardere, cippato o pellet) con prestazioni energetiche ed emissive inferiori alle 4 stelle. È vietato, inoltre, lo spandimento di liquami zootecnici e dei materiali ad essi assimilati, fatti salvi quelli mediante iniezione o con interramento immediato.
La risposta un po' piccata
«In questi giorni potrei essere paragonato ad un disco rotto. Sono costretto a intervenire più volte, praticamente con le medesime dichiarazioni, sul problema dello smog che affligge la nostra regione, ma non solo. Ho ricordato che gli scienziati hanno evidenziato che il Veneto è un caso unico al mondo per via della sua conformazione, che rende difficile, se non quasi impossibile, il ricambio di aria. Mettiamoci poi le condizioni meteo che non aiutano: forse qualcuno vorrebbe addirittura che mi mettessi a fare la danza della pioggia». L’assessore all’ambiente della Regione del Veneto, Gianpaolo Bottacin, è tornato sul tema dell’inquinamento dell’aria proprio dopo le dichiarazioni preoccupate dell’assessore per lo stato di salute dell’aria a Vicenza.
«Si dimentica – ha bacchettato l'assessore - che anche i Comuni hanno delle competenze in campo ambientale e che sarebbe opportuno smetterla di cercare la pagliuzza nell’occhio del vicino prima di non averla cercata nel proprio: è fondamentale che i Comuni declinino a livello locale azioni connesse al locale. Nonostante si stiano registrando in questi giorni dei livelli di inquinamento che, giustamente, preoccupano – ha continuato Bottacin – va anche evidenziato che, nelle ultime rilevazioni di Arpav si registra, dopo dieci anni, un miglioramento della salute della nostra aria, arrivando addirittura a dimezzare alcuni importanti inquinanti. Certo, non abbiamo ancora un risultato ottimale e, per questo, l’impegno e l’attenzione sono sempre al massimo, ma questo bilancio di Arpav dà ragione alle buone politiche adottate anche dalla Regione del Veneto. Ricordo – ha concluso Bottacin – che l’accordo del Bacino Padano (oltre al Veneto ne fanno parte la Lombardia, il Piemonte e l’Emilia Romagna) è stato integrato, l’anno scorso, con misure straordinarie e condivise e che è in fase di revisione anche il nuovo Piano dell’aria: significa che le azioni messe in campo per contrastare l’inquinamento dell’aria da parte delle quattro Regioni sono le medesime, anche se con governi di colore diverso».
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