Adria, cresce il fronte contrario al taglio dei pini: petizione anche di Legambiente: «Resteremo senza ombra»

Corso Garibaldi ad Adria per il momento ancora coi suoi pini marittimi
ADRIA - Dopo quella on line lanciata da un gruppo di residenti anche il circolo Delta del Po Adria di Legambiente si è fatto promotore di una petizione per la...

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ADRIA - Dopo quella on line lanciata da un gruppo di residenti anche il circolo Delta del Po Adria di Legambiente si è fatto promotore di una petizione per la revisione del progetto di riqualificazione di corso Garibaldi - Canareggio che prevede l’abbattimento di 62 pini. Il documento, corredato di una relazione e disponibile al Pozzo dei desideri, alla caffetteria Spiffero, al Golosone e al laboratorio orafo di Leonardo Conte, punta a salvaguardare le alberature. Secondo il progetto approvato dalla giunta il 20 luglio scorso, i pini sono incoerenti e non adatti al contesto urbano in cui sono stati inseriti e il loro abbattimento è ritenuto necessario. È prevista la loro sostituzione con aceri e frassini, alberi che per Legambiente non potranno offrire l’ombra garantita dagli attuali soggetti, se non tra decenni. Secondo il sodalizio, inoltre, verranno persi 100 posti auto.


EFFETTO “ISOLA DI CALORE”

”Tali alberi - si legge nella richiesta di riformulazione del piano - presentano un grande valore storico, un grande valore paesaggistico ed offrono un notevole beneficio ambientale grazie all’ombra garantita, tanto più importante se si pensa all’effetto ‘isola di calore’, sempre più frequente nel centro cittadino”. Nella relazione che accompagna il progetto approvato in giunta, è rammentato l’obiettivo di aumentare la resilienza dello spazio urbano rispetto agli effetti del cambiamento climatico, mediante anche la riduzione dell’effetto “isola di calore. “Se per la riduzione delle superfici asfaltate con nuove superfici a maggiore capacità drenante non ci sono obiezioni - osserva Legambiente - non è chiaro come una alberatura di nuovo impianto possa garantire la stessa superficie ombreggiante dei pini attuali. L’operazione è inoltre in contrasto ai modelli di adattamento ai cambiamenti climatici e col principio del Pnrr denominato Dnsh, “Do no significant harm”, ovvero non arrecare nessun danno significativo all’ambiente”.

CAMBIO AL VERTICE


Intanto Legambiente si tinge di rosa per la prima volta. Roberta Ferrarese è il nuovo presidente del circolo adriese. Insegnante di didattica ambientale in Legambiente, laureata in lettere moderne, già nel direttivo regionale del sodalizio, succede al marito Ermes Bolzon. Bolzon, esperto di risparmio energetico-ambientale, nel corso del suo mandato ha condotto numerose attività sulla dispersione dei rifiuti organici e sulle auto abbandonate. Esperto di edilizia a basso consumo energetico e di rapporto fra territorio e agricoltura, l’ex presidente si è interessato anche di subsidenza e di sfruttamento del sottosuolo. Il nuovo direttivo sarà composto, oltre che da Ferrarese, da Bolzon nelle vesti di vicepresidente e da Nereo Ruzza, Simone Zanin e Sara Pavan.
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Il Gazzettino