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PORDENONE - Un nuovo magazzino che potrebbe diventare una sorta di hub per tutta la città. E poi da lì solo veicoli elettrici per consegnare le merci appena arrivate con il treno direttamente al destinatario. Senza aggiungere un grammo di anidride carbonica nell’aria. Tutto “verde” e a impatto zero. È il progetto dell’Interporto di Pordenone per la creazione del cosiddetto “ultimo miglio”, cioè quel tragitto che oggi inquina ancora molto tra il grande polo della logistica e il destinatario finale di un articolo commerciale. Per arrivare a vederlo concretamente messo a terra, però, ci vorrà l’aiuto della Regione o dello Stato. Perché già la realizzazione del magazzino a Villanova costerà circa 3,6 milioni di euro. In questo senso sarà determinante l’incontro della prossima settimana tra i vertici di Interporto e quelli regionali.
IL PIANO
«Si prevede - si legge nella relazione dell’Interporto - uno stanziamento di un contributo di 3,6 milioni di euro – che eventualmente potrebbe essere suddiviso in 1,8 milioni per ciascuno degli anni 2024 e 2025 - per la realizzazione di un magazzino da destinare ad attività di logistica distributiva e trasporto espresso anche a supporto di servizi di “City Logistics”». E l’intento è uno: snellire il traffico.
COME FUNZIONERÀ
«Il magazzino che si propone - prosegue la relazione illustrativa - avrebbe la funzione di centro obbligato di raccolta e di smistamento (centro di distribuzione urbana), con il compito di ricevere la merce proveniente da diversi fornitori, separarla in base alla zona di destinazione, caricarla sui mezzi (a ridotto impatto ambientale) ed infine distribuirla ai vari clienti, con il conseguente vantaggio di ottimizzare i carichi ed i percorsi, riducendo sensibilmente i tempi di consegna. Nel contempo, nei casi in cui risulti difficoltoso svolgere il servizio door to door, il magazzino potrebbe svolgere anche la funzione di pick up and delivery points, cioè quella di un punto di raccolta e di consegna delle merci, che può essere raggiunto direttamente dai fornitori e dai clienti finali con mezzi propri: una soluzione sempre più interessante anche per i cittadini che utilizzano l’e-commerce e che non sempre sono raggiungibili al domicilio. Va evidenziato anche che l’utilizzo di veicoli a basso o nullo potere inquinante (a metano, a gpl o elettrici) consentirà di ridurre notevolmente le emissioni di agenti inquinanti. Tale accorgimento, unito alla produzione di energia elettrica da fotovoltaico (già esistente ed in fase di espansione), contribuirà a rendere ancora più efficiente e virtuoso l’intero sistema».
L’IMPATTO
Contestualmente per rendere efficiente il “City Logistics” dovranno essere attuati i seguenti interventi: la limitazione del trasporto merci a date fasce orarie giornaliere scelte in modo da non coincidere con quelle che registrano una maggiore circolazione di veicoli privati, l’imposizione di pedaggi alla sosta e al transito nelle zone centrali se non, addirittura, la chiusura dei centri storici. E ancora la limitazione alla dimensione dei mezzi per il trasporto merci. Anche questo intervento è adottato da quasi tutte le città italiane.
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