Amazon licenzia 5 giovani dipendenti per i rimborsi spesa. I legali: «Questioni di poche centinaia di euro»

Un polo logistico di Amazon
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CASTELGUGLIELMO (Rovigo) - Amazon finisce davanti al giudice a Rovigo: a giugno, infatti, la Sezione lavoro del Tribunale del capoluogo polesano sarà chiamata ad esprimersi sulla causa per il licenziamento da parte del colosso dell’e-commerce di 5 lavoratori della sede logistica di Castelguglielmo-San Bellino. Tutto è scaturito dalla richiesta di rimborsi spese, per importi di poche centinaia di euro, che i lavoratori hanno effettuato mentre erano in trasferta nei mesi di settembre e ottobre 2021: pur avendo utilizzato l’apposita piattaforma aziendale, che ha in un primo momento autorizzato le spese, a febbraio Amazon ha contestato l’importo rimborsato. Nonostante i dipendenti, 4 dei quali assistiti dal segretario della Fit Cisl Padova e Rovigo Oscar Dalla Rosa, si siano subito dichiarati disponibili a difendere il proprio operato e ad accordarsi con l’azienda, la società ha comunicato i licenziamenti in tronco per tutti.


LA VERTENZA
I lavoratori si sono quindi affidati agli avvocati fiduciari della Cisl di Padova e Rovigo Maria Enrica De Salvo, Laura Ferrara e Roberto Finocchiaro per ottenere la reintegrazione nel posto di lavoro o comunque un congruo risarcimento danni. «Si tratta di un licenziamento sbagliato sia nella procedura che nel merito», affermano gli avvocati Finocchiaro e De Salvo. A loro giudizio, infatti, «è passato troppo tempo tra i fatti contestati ed il licenziamento. I lavoratori si sono attenuti ad una procedura aziendale che, se riteneva le richieste non corrette, poteva rifiutare da subito il pagamento. In ogni caso si è trattato di spese congrue e necessarie per dei lavoratori in trasferta e un licenziamento è comunque sproporzionato, considerando gli importi contestati e l’assoluta buona fede dei lavoratori, peraltro tutti molto giovani, età media 26 anni, e in alcuni casi ancora studenti. Peraltro, ci è stato riferito che ad altri colleghi sono state fatte contestazioni analoghe, ma poi non sono stati licenziati».


IL SINDACATO


Per il segretario generale della Fit Cisl Padova e Rovigo Oscar Dalla Rosa, «si tratta molto probabilmente delle prime cause che Amazon si trova ad affrontare a Rovigo, anche se l’attenzione del sindacato verso la gestione del lavoro ed il rispetto di norme e contratti rimane alta in un’azienda dove la possibilità di fare proselitismo è quasi impossibile, visto anche il forte ricambio di lavoratori che viene effettuato utilizzando prevalentemente contratti a termine o in somministrazione. Grazie a questa azione promossa, la società ha bloccato altri possibili licenziamenti in attesa di capire come finirà la vertenza avviata. La Fit è al fianco dei lavoratori e per far valere i loro diritti».

 

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Il Gazzettino