CASALE (Treviso) - Fino a quasi 1.300 mezzi in transito all'ora. Tanti potrebbero girare nel momento più critico della giornata attorno al nuovo maxi-polo...
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L'ANALISI
Le cifre escono dallo studio di impatto sulla viabilità, eseguito sulla scorta di quanto indicato dai possibili acquirenti, fermo restando che non sono ancora stati individuati in modo definitivo, allegato al piano urbanistico attuativo adottato a fine aprile dalla giunta Giuliato. Il progetto è ora disponibile in Comune. Dal 25 maggio al 15 giugno ogni cittadino potrà presentare le proprie osservazioni. Si tratta del periodo cruciale per decidere il destino del nuovo insediamento. Al centro del polo logistico ci sarà un edificio da 170mila metri quadrati diviso in quattro parti: tre da 50mila e uno da 20mila metri quadrati. Per bilanciare la mole di traffico che girerà attorno al centro sono stati previsti interventi precisi, anche se non faraonici: il piano mette in conto la realizzazione della viabilità interna all'area, con un paio di rotatorie, l'allargamento della parte finale di via Cristoforo Colombo, alle spalle dello stabilimento del corriere espresso Bartolini, e l'ampliamento della piccola rotatoria già esistente lungo via Abbate Tommaso. «Nel lotto verrà realizzata una nuova rete stradale che si andrà a innestare nella viabilità esistente in due punti -si legge nello studio sviluppato dai progettisti di Mate Engineering, società con base a Bologna e sede operativa a San Vendemiano- in via Cristoforo Colombo, nel comune di Casale, nella quale è previsto un intervento di ricalibratura nella parte a sud, e in via Abbate Tommaso nel comune di Quarto d'Altino, dove verrà realizzata una rotatoria di 48 metri di diametro, ingrandendo quella attuale». All'interno del polo logistico scorrerà una strada a due corsie. «La rete interna al lotto è collegata con la viabilità esistente -si prevede- da via Colombo si raggiunge la strada Jesolana per raggiungere a est il comune di Quarto d'Altino e a ovest quello di Casale sul Sile. Da via Abbate Tommaso, invece, c'è il collegamento per l'autostrada».
INNESTI E ROTATORIE
Si stima che l'80% dei mezzi pesanti si limiti a entrare e uscire dal Passante. Mentre il 35% dei mezzi leggeri dovrebbe prendere la strada verso Casale e Treviso. Quel che è certo è che i camion non passeranno per Casale, almeno stando al piano: «Come richiesto dall'amministrazione comunale, verso il centro di Casale sul Sile non graviteranno mezzi pesanti, ma solo auto». Per raggiungere il Passante sono stati individuati due percorsi: uno diretto, da via Abbate Tommaso verso la bretella per l'autostrada, e un altro più lungo per via Abbate Tommaso, via Primo Maggio e viale della Repubblica. «Dalle simulazioni è in generale emerso che l'impatto sulla viabilità esistente è contenuto -assicurano i progettisti- l'unico punto che registra una modifica dei parametri funzionali è l'intersezione tra via Abbate Tommaso e la bretella che porta all'autostrada. Per sopperire, sono stati ipotizzati due diversi tragitti per raggiungere l'autostrada».
L'IMPATTO AMBIENTALE
Come verrà ridotto l'impatto sull'ambiente di un polo logistico di tali dimensioni? Realizzando nuove zone umide, siepi, boschetti, piantando degli alberi lungo le strade e sistemando dei pannelli alti fino a tre metri per contenere i rumori. I laghetti saranno posizionati dentro l'area dello stesso polo. «Piccoli invasi, anche di ridotta profondità -si specifica nel piano per la mitigazione ambientale- possono costituire degli importanti biotopi funzionali alla sopravvivenza e alla riproduzione di anfibi, rettili e invertebrati acquatici. Bastano pochi metri quadrati di acqua stagnante e bassa con vegetazione idrofila per attrarre e permettere la riproduzione di molte specie». A conti fatti, si prevede che il nuovo polo logistico porti a un investimento complessivo da parte dei privati pari a 200 milioni di euro. Da Progetto Casale Futura, la lista civica che sostiene il sindaco Giuliato, sottolineano che nel giro di due anni potranno essere creati tra i mille e 1.200 posti di lavoro. E che allo stesso tempo il Comune potrà contare su un'entrata di 5 milioni di euro, come quota di beneficio pubblico. «Dopo oltre vent'anni di proposte e tentativi falliti si legge nel cartellone esposto trionfalmente sulla vetrina della sede della civica l'amministrazione ha posato la prima pietra per lo sviluppo futuro dell'area industriale di via San Michele e per il rilancio dell'economia di Casale».
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Il Gazzettino