Attacchi agli alpini, l'Ana denuncia anche 2 veneti: querelato un politico padovano

Attacchi agli alpini, l'Ana denuncia anche 2 veneti: querelato un politico padovano
Hanno aspettato, si sono presi tutti il tempo necessario, hanno anche mandato giù vari rospi, sopportato di tutto quasi senza reagire in attesa che lo scenario fosse...

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Hanno aspettato, si sono presi tutti il tempo necessario, hanno anche mandato giù vari rospi, sopportato di tutto quasi senza reagire in attesa che lo scenario fosse più chiaro. Poi gli alpini hanno deciso che poteva bastare così. E hanno fatto la loro mossa. L'Ana ha così depositato in quattro procure diverse altrettante querele per diffamazione nei confronti di chi, dopo la polemiche sulle presunte molestie sessuali che alcune penne nere avrebbero commesso a maggio durante l'adunata di Rimini, si è lasciato andare oltre misura con insulti e insinuazioni. «Dobbiamo difendere l'immagine dell'Ana - sottolinea Massimo Cortesi, dirigente nazionale e responsabile della comunicazione - ci siamo presi tutto il tempo necessario per analizzare la situazione, leggere, ascoltare e vedere tutto quello che veniva pubblicato su di noi».


NEL MIRINO
L'Ana ha quindi sporto denuncia nei confronti di quattro persone: due giornalisti di testate nazionali, un politico del Padovano e un privato cittadino. Le querele sono state depositate nelle procure di Milano, Firenze, Padova e Vicenza. In tutti e quattro i casi è stato decisivo quanto scritto nei social, mentre nel caso del politico a inchiodarlo sono state alcune dichiarazioni al vetriolo rilasciate durante una trasmissione televisiva in un'emittente locale: «I nomi non li diffondiamo perché le denunce non sono ancora state notificate ai diretti interessati - sottolinea Cortesi - il politico in questione è però una figura di secondo-terzo piano, conosciuto solo a livello della sua provincia. I due giornalisti invece hanno espresso giudizi offensivi nei confronti dell'Ana in alcuni post pubblicati sui loro social, abbinando insulti alla foto del nostro presidente Sebastiano Favero, e non per quanto scritto per le testate per cui lavorano. Così come il privato cittadino». Non è invece stata sporta nessuna denuncia contro l'associazione femminista Non una di meno, che per prima aveva sollevato le accuse contro gli alpini, parlando di decine di donne molestate in vario modo durante l'adunata. Ma a oggi ha sporto formalmente denuncia solo una ragazza di 26 anni, che ha detto di essere stata accerchiata e strattonata il 7 maggio scorso da tre uomini con la penna nera sul cappello. Il caso è stato però archiviato «per l'impossibilità di identificare i molestatori».


LA SPIEGAZIONE
«Non Una di meno - continua Cortesi - non è stata denunciata per due motivi. Il primo è che è un'associazione che esiste solo sui social, non ha una persona giuridica che la rappresenti. Il secondo è che, dopo aver esaminato centinaia di articoli, volantini e interviste, l'Ana non ha riscontrato elementi per una diffamazione. Hanno espresso opinioni che noi non condividiamo nel mondo più assoluto, ma non offese come nel caso delle persone querelate che invece hanno fatto passare tutti gli alpini come ubriaconi e molestatori».


Adesso l'Ana si sta concentrando sull'adunata del prossimo anno, a Udine. La consapevolezza è quella di avere tutte le luci puntate addosso, ma di essere anche sostanzialmente indifesi verso chi, senza magari essere alpino, decide di approfittare dell'adunata per andare sopra le righe. «Abbiamo meno di un anno di tempo per prepararci e nei prossimi mesi ne parleremo nelle sezioni - conclude Cortesi - analizzando il problema e cercando di individuare tutte le possibili soluzioni. Sappiamo che tante associazioni, non solo Non una di meno, saranno col fucile puntato contro di noi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino