Gli alpini in campo contro molestie e sessismo: «Una campagna sui comportamenti inadeguati»

Gli alpini in campo contro molestie e sessismo: «Una campagna sui comportamenti inadeguati»
«Noi Alpini promotori del cambiamento: insegneremo ai nostri iscritti i comportamenti da evitare». Non è passata senza lasciare traccia l'Adunata di Rimini....

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«Noi Alpini promotori del cambiamento: insegneremo ai nostri iscritti i comportamenti da evitare». Non è passata senza lasciare traccia l'Adunata di Rimini. Le oltre 150 denunce raccolte in tre giorni per offese sessiste e molestie e la condanna ferma seguita dall'ANA hanno comunque aperto una squarcio di consapevolezza: sul tema bisogna intervenire dall'interno. Ed è così che L'Associazione Nazionale Alpini con una nota diramata ieri, ha fatto sapere di aver aperto una pagina online (www.controlemolestie.it) e attivato nelle diverse sezioni momenti di sensibilizzazione. «Chiediamo la collaborazione di tutti, anche dell'associazione Non una di meno» fa sapere Massimo Cortesi, responsabile della comunicazione dell'Ana. La 93ª Adunata dell'Associazione Nazionale Alpini, tenuta a Rimini dopo due anni di stop dovuti alla pandemia, è stata caratterizzata anche dalle denunce di episodi di sessismo e molestie. Stando alle segnalazioni pervenute a diverse associazioni che si occupano della difesa dei diritti di genere, come Non Una di Meno Rimini e Pride Off Rimini, diverse donne sarebbero state molestate nella città romagnola. L'Ana aveva subito preso le distanze attraverso le parole del suo presidente Sebastiano Favero e avviato un'indagine interna scusandosi con le donne e promettendo un deciso cambiamento di rotta.


LA NOTA DELL'ANA
«Dopo l'Adunata di Rimini abbiamo avviato, proprio basandoci sui nostri valori, incentrati su spirito di servizio, solidarietà, amore per la convivenza e la pace, una riflessione profonda e concreta anche sul tema dei comportamenti molesti: in Italia il 31% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale (fonte: ISTAT)-si legge nella nota dell'Ana- Parliamo di quasi 7 milioni di donne, ovvero una su tre. Oltre l'80% delle donne è stata oggetto di molestie verbali: fischi, approcci a sfondo sessuale, che in altre nazioni costituiscono reato. È una situazione non accettabile in una società civile e libera, in difesa della quale l'Associazione Nazionale Alpini lavora da 103 anni».


Per questo l'Ana ha deciso di promuovere un cambiamento culturale che passi in primo luogo attraverso l'esempio. «Abbiamo avviato al nostro interno un progetto di sensibilizzazione attraverso cui i nostri associati sappiano riconoscere i comportamenti inadeguati ed al tempo stesso si adoperino a sorvegliare in modo che tali comportamenti non vengano mai agiti, da nessuno». Il percorso è aperto e comprende confronti e alleanze con chiunque voglia veramente dare un contributo positivo perché il cambiamento sia reale. «Gli Alpini non vogliono essere parte del problema, ma parte della soluzione del problema -afferma Massimo Cortesi- Il tema pare essersi accentuato: il problema è andato aggravandosi forse perchè sono migliorate le sensibilità di tanti. C'è quindi bisogno di lavorare sia al nostro interno (e noi saremo i primi a fare sensibilizzazione ai nostri 330 mila associati) sia all'esterno». Il sito quindi sarà la piattaforma per fare questo percorso. Al dibattito sono invitati tutti, anche le associazioni che hanno denunciato i casi di Rimini. «Stiamo organizzando, con la nostra commissione di esperti di comunicazione e temi legati al sociale, incontri nelle diverse sezioni della penisola per confrontarci sul tema della molestia. Intendiamo far capire cos'è molestia e cosa non è molestia ai nostri iscritti, la sensibilità è giustamente cambiata e le donne hanno tutto il diritto di andare ovunque senza che qualcuno le disturbi o le faccia sentire minacciate».
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Il Gazzettino