L'Alpago raziona l'acqua: «Paura anche per il livello del lago di Santa Croce»

Il lago di Santa Croce
ALPAGO - L’acquedotto alpagoto del Venal serve anche i Coi de Pera di Ponte nelle Alpi, ma il Comune di Alpago è il primo ad emettere un invito per l’uso...

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ALPAGO - L’acquedotto alpagoto del Venal serve anche i Coi de Pera di Ponte nelle Alpi, ma il Comune di Alpago è il primo ad emettere un invito per l’uso contenuto dell’acqua. «Ne parlerò anche con il sindaco Paolo Vendramini - afferma il primo cittadino Alberto Peterle che ieri era in viaggio a Bruxelles -, con il quale abbiamo un ottimo rapporto. La situazione va tenuta sotto controllo il più possibile».



EVITARE OGNI SPRECO
È di ieri l’avvio pubblico, emesso dal sindaco, con il quale si invitano i cittadini alla responsabilità, limitando l’uso dell’acqua solo per scopi alimentari ed igienici. In questo frangente non c’è spazio per annaffiare orti, giardini e prati, niente lavaggi d’auto o di cortili. Anche fontane ornamentali e piscine dovrebbero attendere tempi migliori.
Non si tratta ancora di un’ordinanza, ma si una semplice richiesta di collaborazione per evitare situazioni peggiori qualora non dovesse iniziare a piovere in modo più continuativo. Un temporale non basta per riempire le vasche.
 
«Purtroppo - spiega il sindaco Peterle - quest’anno è piovuto molto meno nei mesi da febbraio a maggio, ma soprattutto c’è stata poca neve quelle che garantisce la continuità delle riserve idriche. Il manto si è sciolto totalmente già a metà maggio, ovvero molto prima del solito».
Peterle non vuole fare allarmismi, ma chiede la collaborazione di tutti. «Abbiamo ancora acqua - spiega - e continuiamo a monitorare le vasche e anche il Gsp che gestisce il servizio idrico integrato. In queste ore la gente si chiede come mai ci sia poca acqua visti i forti temporali, ma purtroppo una pioggia, per quanto forte, non è sufficiente a rifornire le vasche».

L’ACCORDO CON L’ENEL
Il timore di Peterle, oltre a quello di dover arrivare ad ordinanze restrittive per i cittadini, è che questa situazione possa avere pesanti riflessi anche sull’invaso di Santa Croce, proprio nel periodo di maggior afflusso turistico.
«Con l’Enel - spiega, riferendosi al gestore del lago - abbiamo un accordo che prevede il massimo livello dell’invaso fino a fine agosto, ma di fronte a questa situazione la situazione potrebbe cambiare, non si esclude, come anticipato proprio dall’Enel, la possibilità di prelievi anticipati».

L’ALLARME 

Un’eventualità non certo remota quella di prelievi anticipati da parte dell’Enel, cosa che è già stata annunciata, per esempio, per il lago del Corlo ad Arsié di Feltre. La carenza d’acqua morde e la pianura ha sete.
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Il Gazzettino