Alloggi pubblici, nuovo regolamento: punti doppi alle donne incinte

Il sindaco Marco Schiesaro
CADONEGHE - Case e alloggi popolari: l’amministrazione di Cadoneghe approva i nuovi criteri di assegnazione. Preferenza ai residenti, italiani o stranieri, da almeno 10...

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CADONEGHE - Case e alloggi popolari: l’amministrazione di Cadoneghe approva i nuovi criteri di assegnazione. Preferenza ai residenti, italiani o stranieri, da almeno 10 anni, ai genitori soli, alle famiglie in difficoltà e agli emigrati italiani che rientrano dall’estero. La legge regionale del 2017 sull’edilizia residenziale pubblica attribuisce ai Comuni il compito di assegnare un punteggio da 1 a 8 alle famiglie che partecipano ai bandi per ottenere un alloggio a canone agevolato. Gli 8 punti di competenza del Comune di Cadoneghe sono stati così ripartiti: 4 punti vanno ai nuclei familiari residenti da 10 anni nel Comune; 2 punti ai nuclei monoparentali con affido esclusivo, decesso o abbandono dell’altro genitore; 1 punto agli emigrati italiani rientrati in Italia dopo essere stati residenti all’estero per almeno 5 anni; 1 punto ai nuclei familiari, noti ai servizi sociali, con certificate difficoltà nel pagamento dell’affitto nei 12 mesi precedenti la pubblicazione del bando.

LA NOVITÁ
Una novità in termini di assegnazione delle case popolari riguarda i genitori, o le madri single, in attesa di un figlio: il nascituro viene considerato giù membro del nucleo familiare (con successiva conferma del punteggio alla nascita). Il compito di redigere i bandi è stato affidato tramite convenzione ad Ater. Sono esclusi dal bando (o decadono a se già assegnatari di un alloggio) i soggetti condannati con sentenza passata in giudicato a pene pari o superiori a un anno, salvo i casi di avvenuta estinzione della pena o del reato.
IL SINDACO

«In media ogni anno le famiglie che si presentano ai Servizi Sociali del Comune di Cadoneghe in una situazione di emergenza abitativa sono 15 - dichiara il sindaco Marco Schiesaro - Il nuovo regolamento è il frutto di un lavoro di adeguamento alla legge regionale sulla casa, che è la cornice dentro la quale abbiamo integrato il nostro contesto cittadino e allo sguardo sul nostro territorio. Se da un lato rivolgiamo una maggiore attenzione ad alcune situazioni di difficoltà particolari rispetto a quelle già previste dalla norma regionale, dall’altro abbiamo voluto premiare chi per molti anni ha vissuto, lavorato e pagato le tasse nel nostro Comune, e troppo spesso si vede passare avanti da chi è arrivato qui magari da pochi giorni. Quella di includere la nuova vita in arrivo nello stato di famiglia è una forma di rispetto e sostegno al tema della natalità, tra le priorità della nostra azione amministrativa. Ci è poi sembrato giusto inserire un piccolo incentivo al rientro in Italia dei nostri giovani. L’esclusione dei condannati è una questione basilare di giustizia: prima dei diritti esistono i doveri, e chi non rispetta le regole della società non può pretendere gli stessi aiuti di chi lavora onestamente tra mille difficoltà».
Loreba Levorato Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino