Alloggi popolari ottenuti senza i titoli necessari: finiscono sotto indagine 30 persone soprattutto Rom

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TREVISO - Fubetti dell'edilizia popolare: nei guai nel trevigiano 30 persone, tra i quali numerosi di etnia Rom per reati di corruzione e abuso d'ufficio. In queste ore, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Treviso hanno dato esecuzione negli uffici Servizio Casa e Sportello Unico Edilizia del Comune di Treviso, in un’agenzia immobiliare del capoluogo trevigiano e in svariate abitazioni private della città e di altre località della provincia, a decreti di perquisizione locale e personale e di sequestro emessi dalla Procura della Repubblica di Treviso nei confronti di 30 soggetti, molti dei quali di etnìa Rom, nei cui confronti sono stati acquisiti indizi di colpevolezza che li fanno ritenere, a vario titolo e in concorso tra loro, presunti responsabili dei reati di corruzione ed abuso d’ufficio.

Le indagini sulle assegnazioni di alloggi popolari senza titoli idonei

Le investigazioni dei militari dell’Arma riguardano, in particolare, l’assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica ubicati nella città di Treviso e proseguiranno nei prossimi giorni, sotto la direzione della citata Autorità Giudiziaria, al fine di raccogliere ulteriori riscontri rispetto alle ipotesi di reato menzionate. Non risultano indagati soggetti che rivestono cariche amministrative di carattere elettivo.

Le parole del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia: «Bisogna andare fino in fondo»

«Piena fiducia nella magistratura, noi siamo sempre dalla parte della legalità. Bisogna andare fino in fondo a questo caso per fare piena chiarezza sulle responsabilità». Con queste parole il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia commenta l’indagine per corruzione e abuso d’ufficio. «Questo risultato è merito del costante presidio delle nostre Forze dell’Ordine che, sempre di più e in ogni ambito si dimostrano presidio fondamentale per garantire la sicurezza e la tutela di tutti i cittadini – prosegue il Governatore del Veneto - Oggi ne abbiamo avuto nuovamente la dimostrazione».

Le parole del sindaco di Treviso, Mario Conte: «Collaboriamo con le autorità»

«In merito alle perquisizioni effettuate negli uffici comunali da parte del Nucleo Investigativo Carabinieri nell’ambito di un’indagine, riguardante l’edilizia residenziale pubblica, l’amministrazione garantisce la massima collaborazione con le Autorità inquirenti ferma restando la fiducia sull’operato di funzionari e dipendenti del Comune di Treviso. Auspichiamo che le indagini facciano presto chiarezza sulla vicenda, della quale non conosciamo ovviamente i dettagli e che non vede alcun amministratore coinvolto. Da parte nostra ci sono la massima stima e la fiducia nei confronti della Magistratura», così il sindaco Mario Conte in seguito alla notizia delle perquisizioni in alcuni uffici del Comune di Treviso.

 

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Il Gazzettino