Il vice allenatore perse un dito Comune: e Galaxy sotto processo

Il vice allenatore perse un dito Comune: e Galaxy sotto processo
MIRA - Giovane aiuto "mister" di calcio si infortuna mentre allena dei ragazzini e perde un dito. Avviato il processo per l'accertamento dei danni e l'eventuale...

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MIRA - Giovane aiuto "mister" di calcio si infortuna mentre allena dei ragazzini e perde un dito. Avviato il processo per l'accertamento dei danni e l'eventuale richiesta di risarcimento che vede imputati il Comune di Mira proprietario degli impianti e la società Galaxy nella persona del presidente Davide Bacchin. La prima udienza del processo si è svolta la scorsa settimana durante la quale gli avvocati delle varie parti hanno illustrato al giudice la vicenda. Il fatto risale a gennaio del 2022. Il giovane stava allenando dei ragazzini nel complesso di via Valmarana quando nel tentativo di recuperare un pallone è rimasto "impigliato nella rete con la mano sinistra, sull'estremità di un ferro sporgente posto nella parte metallica della rete di recinzione che delimita il campo sportivo e si provoca in tal modo una lacerazione al dito medio della mano sinistra".

Il giovane apre una vertenza con il Comune di Mira, proprietario dell'impianto, per accertare le responsabilità e chiedere un risarcimento, che potrebbe ammontare a 400mila euro. La compagnia assicuratrice del Comune però obietta che "dagli elementi in possesso e dagli accertamenti effettuati non è risultato sufficientemente provato il fatto denunciato e in ogni caso, anche qualora si potesse giungere alla prova certa del sinistro, mancherebbe la dimostrazione della sussistenza. Di fatto si tratterebbe quindi di insidia occulta" e non prevedibile. Il giovane avvia così una causa civile contro il Comune che, attraverso il sindaco Marco Dori, cita a sua volta il Galaxy Fc di Mira e del presidente Davide Bacchin considerando che gli impianti sportivi erano stati affidati in convenzione alla società sportiva e quindi il Galaxy dovrà essere dichiarato responsabile dall'impianto.

Per il sindaco si tratta di un atto dovuto ma per il presidente Bacchin, che risponde in prima persona sia per le spese legali che per eventuali risarcimenti, è uno schiaffo morale. «Collaboriamo come società sportiva con il Comune da anni ricorda Bacchin. - Ne avremmo potuto parlare, cercare una soluzione, capire se eravamo pronti a sopportare una causa considerando che le società sportive dilettantistiche non hanno identità giuridica e quindi risponde in ogni caso il presidente. Invece nulla, anche in questi mesi. Un silenzio assordante di chi si schiera dietro a "un atto dovuto" senza tener conto delle pesanti conseguenze che ne derivano». Ora le parti, in vista della prossima udienza fissata a maggio, dovranno presentare le memorie difensive e indicare eventuali testimoni ma il processo potrebbe proseguire anche il prossimo anno.

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Il Gazzettino