Focolaio West Nile, iniziata la disinfestazione. I residenti: «Le zanzare non ci fanno paura»

Disinfestazione a Codognè, i residenti non hanno paura del West Nile
CODOGNÈ - È iniziata ieri mattina, 5 agosto, la disinfestazione per contrastare la diffusione delle zanzare portatrici di West Nile a Cimetta di Codognè....

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CODOGNÈ - È iniziata ieri mattina, 5 agosto, la disinfestazione per contrastare la diffusione delle zanzare portatrici di West Nile a Cimetta di Codognè. Due addetti della Defor Italiana, in sella alle loro biciclette hanno percorso le vie del Comune depositando nelle 1350 caditoie altrettante pastiglie bianche che serviranno a scongiurare il proliferare degli insetti. Negli scorsi giorni erano stati individuati 77 esemplari in via Campocervaro, una laterale del lungo rettilineo che dal municipio di Codognè porta verso la Cadore Mare. Nessun allarmismo, la linea del sindaco Lisa Tommasella che ha pubblicato in un post e sul sito del Comune un vademecum su come affrontare la situazione.


LA SITUAZIONE
A confermare che nessuno nella zona è stato colto dal panico è la tranquillità ostentata dai residenti. «Sono appena rientrato dalla montagna - dice Renzo Cattai, un arzillo anziano che gira nel suo giardino a petto nudo - Ho sentito delle zanzare, ma come vedete non ho nessun timore. Di solito non mi pungono e non ho certo cambiato il mio stile di vita perché sono arrivate queste nuove specie del West Nile». Daniele Zanardo ha 29 anni e un grande orto dietro la sua abitazione. Anche lui è in canottiera e afferma: «Se dovessi contare tutte le punture che ho ricevuto dalle zanzare negli ultimi giorni, sarei sicuramente già morto. Sono tutto il giorno tra gli ortaggi e i legumi, se dovessi badare alle punture delle zanzare non potrei nemmeno lavorare. Credo che il problema stia nella stagnazione dei fossati. Se guarda il fosso di fronte a casa mia, l'acqua non si muove e io come privato non posso intervenire a cercare di farla scorrere, dovrebbe pensarci il Comune». Poco lontano c'è Anastasia Binetti: «Nessuna paura o panico da parte nostra - afferma - Abbiamo le zanzariere e ci difendiamo con i prodotti per la pelle e cercando di non scoprirci se usciamo la sera. Credo che la siccità ci aiuti in un certo senso, riducendo la proliferazione del problema. Ho visto passare il tecnico con le pastiglie, credo che se ne stiano occupando e la situazione sia sotto controllo». Uscendo da via Campocervaro c'è l'omonima e popolare trattoria, aperta nel 1957 e gestita da Flavia De Nardo e suo figlio. «Siamo tutti tranquilli. Non ho registrato nessun calo nelle prenotazioni e nelle presenze dei clienti al bar. Magari in questo periodo, complice l'afa, vogliono tutti sedersi dentro con l'aria condizionata, ma è normale che sia così, come lo è sempre d'estate». Mauro e' un cliente fisso al bar: «Non abito qui, sono di Oderzo, ma di certo non cambio le mie abitudini. Vengo ogni giorno a Campocervaro e mi sento a casa, leggo la Gazzetta e il Gazzettino in santa pace, le zanzare non mi hanno mai dato fastidio».

Il virologo Palù fa il punto sulla West Nile


L'INTERVENTO


Nel frattempo Luca e Stefano, i due addetti della Defor, continuano il loro giro per le strade del paese. Sono partiti alle 8 di ieri in bicicletta, armati di un lungo tubo dal quale lasciano partire una pastiglia bianca delle dimensioni di un vecchio gettone telefonico che andrà a sciogliersi all'interno della caditoia, impedendo l'incubazione. «È un sistema meno invasivo dal punto di vista ambientale che sarà efficace per circa 25 giorni - dettaglia Luca - A meno che non si verifichino improvvisi acquazzoni che porterebbero via la sostanza costringendoci a nuovi interventi».

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Il Gazzettino