Carta igienica in fiamme nel bagno del Tribunale durante le udienze

Carta igienica in fiamme nel bagno del Tribunale durante le udienze
UDINE - A fuoco un rotolone di carta igienica nella stanza dei bagni del Tribunale di Udine e non pare sia stato un fatto accidentale, magari causato da un mozzicone di sigaretta...

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UDINE - A fuoco un rotolone di carta igienica nella stanza dei bagni del Tribunale di Udine e non pare sia stato un fatto accidentale, magari causato da un mozzicone di sigaretta lasciato a consumarsi da solo nella toilette. Mancavano una decina di minuti alle 15 di ieri, mercoledì 17 maggio, quando in un bagno del corridoio, nella zona del tribunale dove si celebrano le udienze penali, dietro all'aula numero 5, la gente che era presente in quel momento ha sentito puzza di bruciato e ha visto un po' di fumo. Era il rotolone di carta che si stava incendiando ma è stato sufficiente gettare un po' acqua per estinguere le fiamme. Tutto pareva rientrato, senza necessità di far allontanare alcuno. 


Poi, però, dopo circa 40-50 minuti, scatta un nuovo allarme: questa volta non è per un rogo in atto nel bagno ma perché la cassetta che contiene le manichette da usare per domare un incendio improvviso è stata spaccata. Qualcuno, insomma, l'ha danneggiata appositamente, azionando l'allarme.

Sul posto sono intervenuti i responsabili della sicurezza del Tribunale, il carabiniere che vigila in aula, i vigili urbani, e i tecnici del sistema antincendio che, danneggiato, andava subito riparato. A quel punto s'è cominciato a pensare che non si trattasse di un fatto accidentale ma della volontà di qualcuno di creare un po' di disordine, magari proprio per sospendere le udienze in atto e farle rinviare ad altra data. Ma così non è accaduto: le udienze hanno subito uno stop di pochi minuti e sono riprese poi regolarmente. In quel momento non c'era molta gente in tribunale e, tra l'altro, in questa parte del palazzo, c'era solo una udienza in corso. Adesso si stanno svolgendo tutti gli accertamenti del caso.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino