PADOVA - La porta a vetri dell’ingresso divelta e in frantumi, la cassa e un computer spariti insieme ad alcuni prodotti. Un danno non indifferente e una mesta...
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La notte tra martedì e mercoledì un predone solitario ha approfittato di un’occasione fortuita ed è entrato in azione non una, ma ben due volte nel giro di venti minuti. «Erano le 2 del mattino, io e mia moglie dormivamo, quando il mio cellulare ha cominciato a vibrare. L’ho controllato ed ecco la sorpresa: il sistema di allarme sincronizzato con il negozio era scattato e segnalava un’effrazione in atto - racconta il titolare di origine cinese, da molti anni in Italia - Ci siamo alzati per precipitarci lì e nel frattempo abbiamo chiamato il 112. I carabinieri sono usciti in pattuglia, ma al loro arrivo non hanno trovato che i segni dello sgradito passaggio dei ladri».
Sul posto Wu e gli investigatori hanno immediatamente controllato le immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza interno, la cui presenza è segnalata a caratteri cubitali all’ingresso. I frame hanno fornito indizi importanti, ma soprattutto rivelato un dettaglio alquanto curioso: «Le telecamere hanno inquadrato un uomo, solo, che è riuscito ad abbattere il vetro della porta d’ingresso. Pare abbia fatto tutto a suon di calci, ma è un dettaglio su cui i carabinieri stanno ancora lavorando - precisa il gestore - Lo si vede entrare, puntare dritto alla cassa e mettersi sotto braccio l’intero contenitore dei contanti dove avevamo lasciato circa cento euro. Poi ha preso anche un computer ed è fuggito. A lasciarci increduli è però il fatto che, circa venti minuti dopo, sia ricomparso tornando all’interno e rubando alcuni prodotti dagli scaffali». Per determinare l’esatta identità del bandito solitario serviranno ulteriori approfondimenti, ma un elemento particolare potrebbe aiutare a imprimere un indirizzo alle indagini. «A terra abbiamo trovato delle strane boccette in plastica, che i carabinieri ci hanno detto siano tipicamente utilizzate dai tossicodipendenti. Ci hanno chiesto se fossero nostre e ovviamente abbiamo risposto di no, quindi pensiamo possano essere cadute dalle tasche del ladro. Speriamo possano dare una mano per identificarlo» si augura Wu. Il predone ha avuto vita facile anche per quella che potrebbe essere una fortuita casualità: «Martedì sera ho chiuso io il negozio - spiega la moglie del titolare - dopo il furto che abbiamo subito a dicembre la serranda non funziona perfettamente e da sola non avevo abbastanza forza per abbassarla. Ho inserito l’allarme e chiuso a chiave la porta. Speravo fosse sufficiente, invece è stata la riprova che in questa zona non si può abbassare la guardia un solo istante». Un mese fa il negozio era già stato teatro di una spaccata: «Ci siamo trasferiti qui da via Turazza.
Il Gazzettino