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TEOLO - E’ allarme in Veneto per gli effetti provocati dal diffondersi di casi di meningite batterica. All’apprensione per il diciassettenne bellunese di Quero Vas, colpito dall’infezione e ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Feltre, ora si aggiunge la tragedia padovana di Teolo, ai piedi dei Colli Euganei. Leda Canova è morta ad appena cinque mesi. Entrambi i genitori, sono infermieri all’ospedale di Abano. Nulla lasciava presagire il micidiale manifestarsi dell’infezione. La piccola i ha cominciato a non sentirsi bene nel pomeriggio di venerdì 27 ottobre. «La sua indisposizione – racconta fra le lacrime il papà, Marco Canova - aveva dato luogo a qualche linea di febbre e qualche accenno di tosse. Le avevamo somministrato della tachipirina ed il farmaco poco dopo aveva dato effetto». Ma il persistere del malessere, accompagnato da tosse e da qualche difficoltà respiratoria, aveva indotto i genitori a ricorrere, anche se solo per precauzione, alle cure dei sanitari della Clinica Pediatrica di Padova. «Dopo le loro prime cure – ha continuato il papà – lo stato di salute di Leda volgeva ad un miglioramento. Sembrava che fosse stata solo affetta da una forma di brochiolite. Pur nella preoccupazione, non avremmo mai pensato al peggio».
IL PEGGIORAMENTO
La piccola però ha smesso di mangiare e ha continuato a manifestare segni di acuto malessere.
L’ALTRO CASO
Nel Bellunese il servizio di Prevenzione dell’Ulss Dolomiti ha infatti messo già in atto un piano di prevenzione antibiotica preventiva rivolto alle persone che hanno avuto stretti contatti con il diciassettenne colpito, invitando anche coloro che avessero abitualmente frequentato i luogo di ritrovo del ragazzo a contattare immediatamente l’ospedale feltrino. I sintomi di meningite di sono manifestati nel diciassettenne nella giornata di venerdì 27 ottobre, lo stesso giorno in cui sono stati avvertiti anche dalla piccola Leda. Per evitare che l’infezione possa colpire altre persone, i sanitari bellunesi stanno tracciando tutta la rete di contatti del ragazzo, le cui condizioni nell’ospedale feltrino restano stazionarie. La patologia da meningite, per chi ne fosse da subito colpito, prevede un rigido protocollo con serrate cure antibiotiche, seguendo una profilassi che deve necessariamente iniziare entro le 24 ore dal manifestarsi dei sintomi. A preoccupare, cosi come è stato nei due casi registrati nel Veneto, è la forma subdola dell’infezione, facile ad essere confusa con una banale patologia influenzale, riservando mal di testa e sintomi da raffreddamento. La speranza è che la macchina della prevenzione, avviata ora dai sanitari bellunesi possa essere celere ed efficace, scongiurando una tragedia come quella che ha sconvolto la comunità di Teolo. «Leda - racconta il padre - ci ha regalato i cinque mesi più belli della nostra vita. Adesso quelle che sono state le pagine più dolci della nostra famiglia diventeranno, giorno dopo giorno, un dolore insopportabile».
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