Allarme Coronavirus, due ragazzi pordenonesi "in ostaggio" della nave da crociera

PORDENONE - Ci sono anche due ragazzi pordenonesi, tra i 7mila “ostaggi” della Costa Smeralda, la nave da crociera che da ieri è ferma nel porto di...

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PORDENONE - Ci sono anche due ragazzi pordenonesi, tra i 7mila “ostaggi” della Costa Smeralda, la nave da crociera che da ieri è ferma nel porto di Civitavecchia (Roma) perché a bordo due cittadini cinesi di Macao avevano manifestato febbre alta e sintomi influenzali che hanno fatto scattare i protocolli di difesa per il Coronavirus. L’assicuratore 24enne Luca Martin di Fontanafredda e la commessa 30enne di Pordenone Debora Goz erano salpati giorni fa dal porto di Savona, in Liguria, per vivere una crociera nel Mediterraneo che avrebbe toccato Marsiglia, Barcellona e le Baleari. Poi la nave ha fatto rotta su Civitavecchia, dove ieri mattina è scattato l’allarme Coronavirus


CONCITAZIONE
«Siamo stati avvertiti dalla voce che risuonava dall’altoparlante - ha raccontato Luca Martin da uno dei ponti della nave -: ci è stato detto che due cittadini cinesi non stavano bene e che sarebbero scattati i protocolli di sicurezza a bordo». La Costa Smeralda, ferma in porto a Civitavecchia, è diventata qualcosa di simile a una lussuosa prigione per 7mila persone. «Per motivi di sicurezza - ha proseguito Martin - non siamo potuti scendere dalla nave e affrontare l’escursione in programma per oggi (ieri, ndr)». Man mano che passavano i minuti, e poi le ore, la situazione è diventata più chiara: nessuno, ieri, avrebbe toccato il suolo del porto di Civitavecchia. «A quel punto abbiamo assistito a scene di panico e anche ad alcuni episodi di razzismo - ha proseguito il racconto l’assicuratore di Fontanafredda -: abbiamo visto persone rifiutarsi di salire su un ascensore nel quale erano già presenti altri turisti con i tratti orientali. È stata quella la cosa più brutta a cui ci è capitato di assistere». 
GLI SVILUPPI

Luca e Debora, i due pordenonesi bloccati sulla Costa Smeralda nel porto di Civitavecchia, hanno preso la disavventura con filosofia, senza lasciarsi trasportare dalla paura. «Abbiamo trascorso la giornata al bar della nave - ha spiegato Luca Martin - e siamo rimasti costantemente aggiornati sulla situazione grazie a internet. Sappiamo che il sindaco di Civitavecchia non aveva autorizzato nemmeno lo sbarco delle persone (più di un migliaio, ma alcune sono sbarcate nella tarda serata di ieri, ndr) che hanno scelto di interrompere la crociera. Ne abbiamo viste molte firmare i moduli alla reception. Ma sappiamo anche che i test sulle persone malate a bordo sono risultati negativi, quindi la preoccupazione è calata. Ora attendiamo solamente nuove comunicazioni sul futuro del viaggio e ormai pensiamo alla prossima tappa della crociera». La nave, terminata l’emergenza, potrà ripartire alla volta di La Spezia, ultima fermata in porto prima del ritorno alla base, cioè a Savona, da dove la Costa Smeralda era salpata per il viaggio nel Mediterraneo. E per Luca e Debora si concluderà così un’esperienza che loro stessi hanno definito «da serie tv». Per fortuna si è trattato solo di quello.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino