Allarme bomba a palazzo Ducale ​Involucri sospetti: c'era quarzo

VENEZIA - Allarme bomba oggi a palazzo Ducale intorno alle sei e cinquanta di stamani: a farlo scattare due pacchetti sospetti dentro due tombini del cortile interno del palazzo....

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VENEZIA - Allarme bomba oggi a palazzo Ducale intorno alle sei e cinquanta di stamani: a farlo scattare due pacchetti sospetti dentro due tombini del cortile interno del palazzo. A notarli un addetto alla sicurezza durante l'ultimo giro di controllo: i pacchetti erano a due metri di profondità. Sul posto anche il questore Angelo Sanna e il procuratore aggiunto antiterrorismo Adelchi d'Ippolito, insieme alle squadre degli artificieri. Nella prima non c'era materiale esplosivo, la seconda è in corso di apertura in questo momento: neppure qui è stato trovato materiale esplosivo. I due involucri altro non erano che sacchettini fatti di stracci con all'interno dei "sassolini" di quarzo. Su uno degli involucri sono state trovate tracce "rosse" che potrebbero essere di sangue o di vernice.


Il procuratore aggiunto di Venezia, Adelchi D'Ippolito, con delega per l'antiterrorismo, ha spiegato che si è trattato di involucri confezionati perfettamente e posizionati in due tombini. I due oggetti erano avvolti con una carta color ruggine «per simulare del ferro», ha ipotizzato il procuratore, e sono stati trovati su due botole all'interno del cortile del palazzo. «È stato accertato che in realtà - ha sottolinea il magistrato - contenevano cristalli di quarzo. Uno dei due involucri presenta una macchia che la polizia scientifica sta esaminando per accertare se si tratti di una macchia ematica. È stato escluso che i due involucri contenessero materiale esplosivo». D'Ippolito ha poi presieduto un vertice in Procura insieme al questore Sanna e i responsabili della Fondazione Musei e della Soprintendenza. Nell'incontro è stato deciso di visionare i filmati delle telecamere di sicurezza.
 



La precisazione dei Musei. La Fondazione dei Musei Civici di Venezia desidera precisare che quanto rinvenuto non è in alcun modo collegato ad oggetti offensivi.I musei della città sono luoghi sicuri grazie al lavoro di sorveglianza e intelligence condiviso quotidianamente con le forze dell'ordine e di recente rivisto e potenziato proprio alla luce dello scenario internazionale degli ultimi mesi.

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Il Gazzettino