Alla scoperta delle bellezze nascoste: le giornate Fai di primavera

Alla scoperta delle bellezze nascoste: le giornate Fai di primavera
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TRIESTE - E' pronta a partire la 25ma edizione della Giornata Fai di Primavera che si svolgerà in Friuli Venezia Giulia, come nel resto d'Italia, sabato 25 e domenica 26 marzo coinvolgendo in regione 11 località per 32 visite straordinarie a contributo libero a Bicinicco (UD), Gemona del Friuli (UD), Gorizia, Moimacco (UD), Mossa (GO), Palmanova (UD), San Daniele del Friuli (UD), Sesto al Reghena (PN), Tolmezzo (UD), Trieste e Udine. Questi i numeri dell'evento: 32 beni da scoprire in quanto spesso nascosti o inaccessibili, 4 delegazioni, oltre 120 volontari e quasi 600 Apprendisti Ciceroni, per un evento che l'anno scorso ha coinvolto in regione più di 21.000 visitatori. «La Giornata FAI di Primavera è l’unica manifestazione che ha la capacità di coinvolgere un numero così grande di persone interessate al patrimonio storico, culturale, artistico e naturalistico italiano ed esalta la nostra identità- afferma Tiziana Sandrinelli, Presidente Regionale del FAI per il Friuli Venezia Giulia - ogni anno quest'iniziativa ci fa scoprire “tifosi” del nostro Paese, ci spinge a una partecipazione attiva e ci mette direttamente in contatto con tante bellezze nascoste»


In provincia di Pordenone le aperture si concentrano a Sesto al Reghena, l’itinerario, denominato “Sesto al Reghena: un tesoro nella selva”, prevede le aperture dell’Abbazia di Santa Maria in Sylvis, che ha raccolto ben 4.596 voti, pari al 72° posto assoluto a livello nazionale nel censimento, la Cancelleria (Palatium Comunis), l’Antico Borgo e la Torre Medievale, il Municipio (Palatium Abbatis), Villa Zanardini Fabris Fancello e il “Percorso Naturalistico Attraverso I Prati Burovich”.  In provincia di Udine le aperture si svolgeranno  a Bicinicco con la “Chiesa di S. Andrea Gris di Bicinicco” e a Palmanova con la “Porta Cividale e Controporta” (a cura del Gruppo FAI di Palmanova); a Gemona, secondo il percorso “Gemona, tra storia e memoria”, i seguenti luoghi: il “Sacello di San Michele”, il “Lavatoio del Glemine e Fontana di Silans”, la “Civica Biblioteca Glemonense e Archivio Storico Comunale” e il “Museo della Pieve e Tesoro del Duomo”; a Tolmezzo “Palazzo Linussio” (a cura del Gruppo FAI di Gemona); a Moimacco, secondo l’itinerario denominato “Ville e Giardini storici del Cividalese” che comprende la “Villa de Claricini Dornpacher” (a cura del Gruppo FAI di Cividale); a Tolmezzo, secondo l’itinerario denominato “Xenia Montis – Jacopo Linussio e il suo Palazzo”, Palazzo Linussio (solo esterni) e il Museo Carnico Gortani (a cura del Gruppo FAI di Tolmezzo)


E ancora a San Daniele del Friuli, secondo l’itinerario denominato “Alla scoperta di San Daniele con il FAI” i seguenti luoghi: la “Chiesa di Sant’Antonio Abate”, la “Chiesa di Santa Maria della Fratta”, la “Civica Biblioteca Guarneriana”, la “Chiesa di San Daniele in Castello”, il “Campanile del Duomo di San Michele Arcangelo” (solo esterno), “Palazzo Masetti de Concina” (a cura della Delegazione FAI di Udine); a Udine: “Palazzo Torriani e Cappella Manin”, e i seguenti luoghi inseriti nell’itinerario “Per la città con Giovanni da Udine”: la “Casa Natale di Giovanni da Udine” (solo esterno), l’“Abitazione di Giovanni da Udine” (solo esterno), la “Fontana di Piazza San Giacomo”, “Palazzo Zignoni”, il “Porticato del Lippomano, Scalinata della Facciata Settentrionale del Castello con accesso al Salone del Parlamento e Carceri”, “Sala Ajace: Mostra Giovanni da Udine” e, la “Torre dell’Orologio di piazza Contarena”, solo per i soci FAI (a cura della Delegazione FAI di Udine). In provincia di Gorizia le visite si svolgeranno, secondo l’itinerario “L’impronta dei Codelli nel Settecento Goriziano. Le dimore e i Luoghi della Famiglia”: a Mossa verrà aperta “Villa Codelli” e a Gorizia la “Cappella dell’Esaltazione della Croce”.  In provincia di Trieste le aperture seguiranno l’itinerario “Trieste e la sua vocazione marittima e marinara”, che connette l’“Ex Palazzo del Lloyd Triestino, ora Palazzo della Regione” e l’“Istituto Nautico Tomaso di Savoia”. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino