Litio, Alkeemia investe 21 milioni nella fabbricazione di batterie

Litio, Alkeemia investe 21 milioni nella fabbricazione di batterie
VENEZIA - Ventun milioni di euro. Questa la cifra complessiva che Alkeemia azienda tra i leader mondiali nella chimica del fluoro, ad inizio anno selezionata dal Mise (Ministero...

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VENEZIA - Ventun milioni di euro. Questa la cifra complessiva che Alkeemia azienda tra i leader mondiali nella chimica del fluoro, ad inizio anno selezionata dal Mise (Ministero dello Sviluppo economico) fra 12 imprese italiane per lo sviluppo di celle e sistemi di produzione innovativa di batterie al litio coerente con i nuovi modelli di economia circolare richiesti da Bruxelles intende investire nel suo sito industriale di Porto Marghera. L'obiettivo è quello di ridurre l'impatto ambientale della produzione, attraverso la realizzazione di una nuova sezione di impianto per la generazione di acido fluoridrico, principalmente destinato alle industrie europee dei refrigeranti, dell'agrochimica, del trattamento dei metalli e della raffinazione petrolifera. «La nostra ambizione è diventare tra i primi produttori di sali di litio per le batterie destinate all'elettromobilità spiega l'amministratore delegato Lorenzo Di Donato Sali di litio che oggi vengono prodotti solamente in Giappone, Corea e Cina. L'Europa è in ritardo e noi vogliamo colmare questo vuoto. E per questo genere di produzione di ultima generazione, lo sforzo di Alkeemia è indirizzato allo sviluppo di tecnologie innovative».


LE COMPETENZE


In tale contesto, il sito di Marghera collocato in un territorio strategico per l'industria chimica e caratterizzato da una forte concentrazione di competenze manageriali e tecniche, oltre che di una forte presenza di infrastrutture rappresenta una situazione unica. Lo evidenzia Di Donato, precisando come la produzione di sali di litio potrebbe iniziare già nel 2024-25. «Ne ipotizziamo una pari a circa il 10% del fabbisogno del mercato europeo, almeno all'inizio». L'operazione di investimento condotta da Alkeemia ha ottenuto 10 milioni di euro dal plafond dedicato all'economia circolare di Intesa Sanpaolo, che supporta progetti di aziende che intendono adottare modelli innovativi ecosostenibili, e la garanzia green rilasciata da Sace, azienda di primo piano nel processo di transizione ecologica del nostro Paese. L'intera azione messa in campo porta Alkeemia, che da fine 2021 fa capo alla società londinese di investimento Blantyre Capital Limited, a realizzare un ulteriore passo avanti verso il completo rinnovamento del sito di Porto Marghera, rendendolo il più evoluto e moderno in Europa. Sito «che negli ultimi vent'anni è stato oggetto di pochi investimenti strutturali», continua Di Donato, che sottolinea come la strategia di miglioramento continuo dello status quo del sito trova riscontro anche in tutta una serie di investimenti già ultimati nell'anno in corso, rivolti da un lato ad un efficientamento energetico, dall'altro al miglioramento dell'impatto ambientale. «Lo sforzo della ricerca non va dunque solo nella direzione dell'efficienza produttiva, ma anche in quella della sostenibilità di lungo periodo. L'ambizione consiste pertanto nello sviluppo di tecnologie meno impattanti per l'ambiente, rispetto a quelle attualmente utilizzate». Dal canto suo, entro il 2026 Intesa Sanpaolo ha in programma erogazioni a medio-lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 120 destinati alle piccole e medie imprese. Con i quali contribuire attivamente alla ripresa economica del Paese in stretta correlazione con gli obiettivi del Pnrr. Nel proprio impianto di Porto Marghera, Alkeemia ha una capacità produttiva di 27mila tonnellate di acido fluoridrico ed è protagonista anche nella produzione di solfato di calcio sintetico, con una capacità di oltre 100mila tonnellate annue rivolte ai mercati dei fertilizzanti, del cemento e dell'edilizia.
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Il Gazzettino