Nuovo impianto di Aliplast. Le plastiche ora hanno due vite: investimento da 50 milioni per l'economia circolare

Nuovo impianto di Aliplast. Le plastiche ora hanno due vite: investimento da 50 milioni per l'economia circolare
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ISTRANA (TREVISO) - La nuova frontiera del riciclo della plastica passa per la Aliplast. L'azienda trevigiana del gruppo Hera (20% è ancora del fondatore Roberto Alibardi) ha iniziato la costruzione di un innovativo impianto a Modena che sarà concluso alla fine dell'anno prossimo. Un investimento da 50 milioni (7,7 finanziati dal Pnrr) per la realizzazione a Modena di un impianto tra i più innovativi nel panorama europeo per il riciclo delle plastiche rigide. Nextchem (gruppo Maire Tecnimont) è stata selezionata come partner per ingegneria e tecnologia. Il nuovo impianto di Alipast sarà in grado di produrre ogni anno, a regime, fino a 30mila tonnellate di polimeri riciclati di alta qualità a partire da rifiuti plastici rigidi, tra i più difficili da rigenerare con efficacia, provenienti in particolare da settori come l'elettronica di consumo e l'automotive. E sarà collocato nel polo impiantistico modenese di Hera dove è attivo anche il termovalorizzatore che fornirà l'energia elettrica che alimenterà l'impianto di Aliplast, un esempio di economia circolare arricchito anche da un depuratore. «Questo progetto, oltre a rafforzare il nostro parco impiantistico, darà un ulteriore impulso all'importante contributo che da anni il gruppo fornisce all'industria italiana del riciclo osserva in una nota l'Ad di Hera, Orazio Iacono -. Questo impianto ha l'obiettivo anche di promuovere filiere italiane sempre più circolari e corte».

IL GRUPPO

Aliplast, da 7 anni del gruppo Hera e Ad Carlo Andriolo (manager di 51 anni di Pordenone), è una realtà all'avanguardia nella raccolta, riciclo e rigenerazione della plastica, 400 addetti (diventeranno 450 quando l'impianto di Modena sarà attivo), circa 200 milioni di fatturato nel 2022, 8 stabilimenti, tre dei quali all'estero. Il nuovo impianto rientra tra i progetti previsti nel piano industriale del gruppo Hera per favorire e supportare la transizione ecologica dei territori serviti come il Nordest. «La plastica rigida raccolta - spiega Roberto Rupolo, responsabile acquisto materiali di Aliplast ed ex socio, 60 anni - verrà macinata, selezionata per tipologia e colore con lettori ottici, lavata, fusa e trasformata in un polimero che può essere riutilizzato per contenitori a plastica rigida che avrà le stesse caratteristiche di quella vergine, ed è questa la vera innovazione che porterà questo impianto di Modena. Il risparmio ambientale non sarà solo quello dei rifiuti non conferiti in discarica ma anche del minore inquinamento derivato dall'utilizzo dell'energia del termovalizzatore». C'è orgoglio nel racconto di Rupolo: «Utilizziamo tecnologia italiana sviluppata col nostro know how di oltre 40 anni di esperienza, l'azienda è stata infatti fondata da Roberto Alibardi nel 1982 - spiega il manager veneto - conosciamo bene le materie plastiche e il modo di rigenerale».


ALTRO PROGETTO


Aliplast, quartier generale a Ospedaletto di Istrana (Treviso), ha già attivi 8 stabilimenti (l'altro in Veneto è a Quinto di Treviso) e si appresta a realizzare un nuovo impianto a Borgolavezzaro (Novara): «Un altro investimento importante, di una ventina di milioni, per la rigenerazione dei film estensibili per imballaggio in polietilene», spiega Rupolo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino