BERGANTINO - «Un malore fatale. L'autopsia lo dimostrerà». A parlare è Beatrice Vicentini la zia materna della 26 enne trovata, mercoledì...
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MALORE FATALEUna ragazza bellissima, in apparenza sempre allegra, raccontano i parenti, ma con dentro di sé un mostro la stava divorando. Alice da diversi anni infatti soffriva di anoressia, non si piaceva e si voleva sempre più magra. Proprio la debilitazione fisica potrebbe averle provocato il malore fatale. «Era probabilmente troppo debole per riuscire a reagire», è convinta zia Beatrice, distrutta dal dolore per la perdita della giovane nipote.
«Ci siamo sentite tramite messaggio proprio la sera in cui è mancata racconta -. Io mi trovavo in vacanza in Sardegna con la famiglia e le ho chiesto, come facevo di solito, come stava. Le ho anche detto che poteva venire con noi al mare. Lei mi ha riposto: divertiti zia e salutami tutti, ossia gli amici in vacanza con noi che anche lei conosceva. Era tranquilla, il suo è stato un arrivederci. Poi, invece, mercoledì ho ricevuto quella maledetta telefonata e sono corsa subito a casa. Non aveva intenzione di dirmi addio - è convinta Beatrice -. Alice è stata colta da malore. Lei amava la vita».
MOLTO LEGATEZia e nipote erano molto legate, specie dopo la morte della madre. «Questa è l'ultima nostra uscita racconta commossa indicando la foto con la nipote sorridente -. Dopo la scomparsa di mia sorella ha avuto tutto il sostegno della famiglia materna e il mio. Io e lei avevamo un rapporto stupendo, anche se negli ultimi tempi la riempivamo di consigli e suggerimenti che forse le andavano stretti. Forte anche il legame con la famiglia paterna, cui la 26 enne aveva deciso di avvicinarsi trasferendosi a Legnago».
Alice era caduta nel tunnel dell'anoressia, poco più che adolescente. «All'inizio l'insicurezza tipica dell'età, poi la situazione è peggiorata. Alice si sedeva a tavola a colazione, pranzo e cena. Io e mia sorella, quand'era in vita, abbiamo tentato ogni strategia per convincerla a mangiare. Ma inutilmente».
Alice era seguita dall'Aidap (Associazione per i disturbi alimentari e del peso di Verona) diretta dal professor Riccardo Dalle Grave. Spiega la zia che partecipava alle sedute di psicoterapia e seguiva un programma alimentare indicato dalla dietista. «Purtroppo, la perdita prima del papà e poi della madre, a dicembre scorso, non l'hanno aiutata nella risalita». Ora si attende il risultato dell'autopsia per fugare ogni dubbio sulla causa della morte e dare l'ultimo saluto alla giovane. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino