Compie 40 anni l'ex saltatore azzurro Alessandro Talotti alle prese con due sfide: l'imminente paternità e un tumore da sconfiggere

Silvia Stibily e Alessandro Talotti foto R.Casasola
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L'ex saltatore azzurro Alessandro Talotti oggi mercoledì 7 ottobre 2020 supera l'asticella dei Quaranta. Metafora appropriata trattandosi del compleanno di uno che è stato specialista di assoluta qualità nel salto in alto, fra gli ultimi grandi protagonisti di quella bella storia dell'atletica leggera friulana che è ormai al crepuscolo. Due Olimpiadi (in finale ad Atene 2004 e rimastovi fuori per un soffio a quella di Pechino 2008), dodici titoli tricolori, per otto anni primatista nazionale. Suoi personali: 2.32 al coperto e 2.30 all'aperto. Carriera agonistica ventennale frenata da un guaio alla caviglia – parte anatomica fondamentale per un saltatore – che l'ha parecchio perseguitato.


GUARDANDO AL PASSATO
Gli rimane la consapevolezza di un bilancio complessivo positivo. «Forse – spiega Alessandro Talotti ora – fossi stato più cinico in certi momenti di gestione della attività, magari ottenevo di più». Ma il carattere schietto e solare gli hanno fatto seguire il suo istinto e può essere decisamente soddisfatto di quanto accumulato sulle maggiori pedane internazionali, mai da comprimario. Guadagnando tanti ammiratori e facendosi amici tipo Javier Sotomayor, il cubano “più grande di sempre” da quasi trent'anni detentore del record nell'alto con la misura di 2.45, che è stato anche ospite nella sua casa di Udine.

VIVENDO IL PRESENTE
Chiusa l'attività sportiva è diventato un apprezzato fisioterapista. E, nei primi mesi del 2020, per lui la straordinaria notizia di diventare per la prima volta padre. Fra pochi giorni Silvia Stibilj, triestina cinque volte campionessa mondiale di pattinaggio a rotelle con cui sta assieme da un paio d'anni, gli regalerà la gioia della paternità. Il figlio verrà chiamato Elio. Insomma magico momento per l'adesso quarantenne originario di Campoformido.
Ma, come in una sorta di trama perversa, in contemporanea a simile annuncio gli hanno scoperto un grosso guaio all'intestino. Tanto da rischiare subito un blocco che poteva risultare fatale. Invece, subita una operazione, ha superato la crisi e adesso sta sottoponendosi con sistematicità ad una sequenza di terapie per cercare di bloccare l'evolversi della malattia. Fase di vita niente affatto facile per Alessandro Talotti che cerca di affrontare con la serenità garantitagli dalla propria personalità, l'affetto della sua compagna, la vicinanza dei familiari.

GUARDANDO AL FUTURO

«Provo a immaginare – confessa – di riuscire a vedere mio figlio crescere, correre, giocare. Sento di potere resistere». Certamente. E' la prova più difficile dei suoi primi quaranta anni appena compiuti. Adesso arriva Elio con quel nome che significa non a caso calore, vitalità, energia, assieme al quale andare avanti. Assieme. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino